di Roberto Greco
Duecento anni fa nasceva Francesco Crispi. E la storia d’Italia non fu più la stessa. Per la sua struttura istituzionale, per le sue riforme, per la sua visione all’estero. Crispi, che fu il primo “uomo del sud” che divenne presidente del Consiglio, sarà celebrato in una due giorni di convegni e dibattiti che si svolgeranno tra Palermo e Marsala. L’obiettivo sarà sviscerare la figura di Francesco Crispi a 360 gradi. Dalla sua infanzia, al suo importante contributo all’unità d’Italia, passando per il suo ruolo da riformatore e probabilmente da uomo più avanti del suo tempo. Le sue scelte politiche, a lungo termine, si sono rivelate fondate e hanno creato le profonda fondamenta del nostro Stato.
Si comincia il 10 maggio a Palermo nella stupenda cornice di Palazzo dei Normanni. Dopo il saluto delle istituzioni il professore Marcello Saija terrà una introduzione. Seguirà una lectio magistralis di Giuseppe Barone sul tema “Francesco Crispi nel giudizio della storiografia italiana ed europea”. I lavori riprenderanno nel pomeriggio con l’intervento di Francesco Bonini, rettore della Lumsa. Interverranno: Angelo Granata, Chiara Pulvirenti e Alessia Facineroso dell’università di Catania, Daniela Novarese dell’università di Messina, Pasquale Hamel della Società siciliana di storia patria. Il giorno successivo, 11 maggio, il convegno si trasferirà al Complesso monumentale San Pietro a Marsala, in occasione della settimana garibaldina. Si parlerà dell’impresa dei Mille e del ruolo centrale avuto da Crispi nell’organizzazione. L’incontro sarà introdotto da Giorgio Scichilone dell’università di Palermo. Seguiranno gli interventi di Roberto Martucci dell’università di Lecce, Corrado Malandrino dell’università del Piemonte orientale, Carlo Fiorentino dell’Archivio centrale dello Stato, Luana Alagna dell’università La Sapienza di Roma. Gli eventi legati al bicentenario dalla nascita di Francesco Crispi continueranno il 18 settembre a Messina, al Salone degli Specchi della provincia. La quarta giornata si terrà a Roma alla Camera dei Deputati il 22 settembre mentre la quinta giornata si terrà a Palermo alla “Società di Storia Patria” il 25 settembre e la Manifestazione conclusiva si terrà a Ribera in provincia di Agrigento il 4 ottobre, giorno dell’anniversario della sua nascita.
L’intera iniziativa è promossa dall’assessore ai Beni Culturali della Regione Sicilia Sebastiano Tusa, che ha apprezzato e condiviso il progetto che è stato promosso dal Consorzio universitario di Agrigento e dal Comune di Ribera. Il progetto sarà realizzato grazie alla cura dell’architetto Bernardo Agrò. “Quando si sente il nome di Crispi – spiega il professore Marcello Saija – il pensiero subito vola alla repressione dei fasci siciliani del 1894. Secondo la vulgata storiografica degli anni 60 e 70 un movimento contadino cosciente dei propri obbiettivi di lotta tenta l’ultima carta risolutiva per modernizzare l’isola occupando i latifondi e chiedendo la distribuzione delle terre. Crispi si sarebbe reso responsabile di avere spazzato via questo movimento difendendo gli equilibri sociali di una Sicilia immobile. Non è così. Studi recenti hanno messo in evidenza come il movimento dei fasci era un fenomeno molto composito e tutt’altro che sostenuto da una cosciente rivendicazione di classe se non in zone limitate dell’Isola. La sua tendenza ad essere uomo d’ordine ed il suo carattere decisionista hanno fatto in modo che il fascismo si appropriasse della sua figura esaltandolo con il mito del Bismark italiano, Questa è la gabbia da cui tentiamo di fare uscire Crispi, mettendo in evidenza come, con le luci e con le ombre, egli resta un protagonista positivo della nostra storia nazionale, ed è a lui che si devono le decisive trasformazioni istituzionali che proprio a partire dalla cosiddetta “età crispina” hanno plasmato le strutture centrali e locali dello Stato italiano avviando il più importante processo di modernizzazione del paese”. “Questa su Crispi – dice l’assessore regionale all’Economia e vicepresidente della Regione Gaetano Armao – è un’importantissima iniziativa, che celebra un grandissimo siciliano che ha contribuito alla costruzione del Paese. Un uomo determinante per le ragioni della Sicilia: prima contro il nemico borbonico, poi nell’ambito dell’Italia unita. La revisione storiografica che oggi vogliamo avviare, serva a sfatare i miti di antisicilianismo di Crispi”.