“Pensare di farcela da soli è pura illusione o, peggio, inganno consapevole delle opinioni pubbliche”. Così il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, aprendo i lavori dell’ottava edizione di ‘The State of the Union‘ a Fiesole.
“DA NARRATIVE SOVRANISTE SOLUZIONI SEDUCENTI MA INATTUABILI”
È necessario “avviare la riscoperta dell’Europa come un grande disegno sottraendoci ai particolarismi e a narrative sovraniste capaci di proporre soluzioni tanto seducenti quanto inattuabili pronti ad addossare la loro impraticabilità all’Unione europea e non alla miopia di queste visioni”, dice il presidente della Repubblica.
FORMULE OTTOCENTESCHE NON RISOLVONO PROBLEMI DUEMILA
“Più sicuri che nel dopoguerra, più liberi che nel dopoguerra, più benestanti che nel dopoguerra, rischiamo di apparire oggi privi di determinazione rispetto alle sfide che dobbiamo affrontare. E qualcuno, di fronte a un cammino che è divenuto gravoso e impegnativo, cede alla tentazione di cercare in formule ottocentesche la soluzione ai problemi degli anni Duemila” dice ancora Mattarella a Fiesole. “Oggi siamo ad un punto cruciale nel percorso di integrazione – aggiunge Mattarella – quello nel quale i diritti di cittadinanza espressi sin qui nelle sovranità individuali degli Stati, si trasfondono sempre più in quella collettiva dell’Unione, fondendosi in un unicum irreversibile.
“NESSUNA MONETA NAZIONALE PUÒ SVOLGERE RUOLO EURO”
“Abbiamo una moneta capace di costituire un punto di riferimento concreto sul piano internazionale, un ruolo che nessuna moneta nazionale potrebbe svolgere”, prosegue Mattarella.
“MOMENTO DI DECISIONI CORAGGIOSE E LUNGIMIRANTI”
“In Europa è il momento di decisioni coraggiose e lungimiranti per realizzare una solidarietà civile, politica e militare”.
“MAI COME OGGI APPARE URGENTE UNIRE”
“Mai come oggi appare urgente unire. Eppure tanta parte della pubblica opinione del continente appare percorsa da sentimenti di disillusione, immemore del significato di un cammino davvero prezioso e significativo. Nel turbamento del mondo- prosegue Mattarella- quanto apparirebbe necessario il ruolo di equilibrio svolto da un concerto di 27 Paesi, tanto si mostra ampio il divario tra l’essere e il dover essere di un’ampia comunità che trova la sua dimensione in uno spazio già condiviso”, sottolinea il capo dello stato.
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