Domenico Noviello, 16 maggio 2008

Da lì a poco si sarebbe fermato per l’abituale caffè mattutino. I killers, che erano in attesa del suo arrivo, entrano in azione. Noviello li vede e capisce. Ferma all’improvviso la sua auto e tenta di mettersi in salvo uscendo dal sedile del passeggero. Non ha scampo. Una pioggia di fuoco lo investe. Oltre venti proiettili calibro 38 e calibro 9 trafiggono il suo corpo. L’ultimo è alla testa

In copertina: Domenico Noviello, ucciso dalla Camorra il 16 maggio 2008

di Roberto Greco

Siamo a Castel Volturno. È la mattina del 16 maggio 2008. Domenico Noviello è a bordo della sua Fiat Panda. Sta raggiungendo la sua autoscuola, in località Baia Verde. Da lì a poco si sarebbe fermato per l’abituale caffè mattutino. I killers, che erano in attesa del suo arrivo, entrano in azione. Noviello li vede e capisce. Ferma all’improvviso la sua auto e tenta di mettersi in salvo uscendo dal sedile del passeggero. Non ha scampo. Una pioggia di fuoco lo investe. Oltre venti proiettili calibro 38 e calibro 9 trafiggono il suo corpo. L’ultimo è alla testa. Chi è Domenico Noviello e perché è stato ucciso in una maniera così brutale?

Domenico Noviello, classe 1943, era nato a S. Cipriano d’Aversa. Piccolo imprenditore, gestisce, assieme ai due figli Massimiliano e Mimma, una scuola guida. Nel 2001 avevano denunciato, alla Questura di Caserta, un tentativo di estorsione da parte della Camorra. La loro autoscuola era entrata nel mirino degli interessi del Clan dei Casalesi. La sua denuncia era diretta al clan capeggiato da Francesco Bidognetti – detto “Cicciotte e mezzanotte” – e ha contribuito alla cattura, e successiva condanna, di cinque esponenti del clan, tra i quali Alessandro e Francesco Cirillo oltre a Paolo Morrone. Uccidere Noviello era diventato semplicissimo. Non era più protetto, essendo cessata nel 2003 la presenza della scorta. Era un uomo semplice e abitudinario, inoltre non si sarebbe aspettato una vendetta della camorra dopo tanti anni oramai trascorsi dalla sua denuncia. Secondo il clan, l’agguato avrebbe presentato pochi rischi e sarebbe stato un forte segnale della loro presenza sul territorio.

Il 19 marzo 2009, il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha conferito a Domenico Noviello la Medaglia d’oro al valor civile con la seguente motivazione: ”Vittima di una estorsione, con encomiabile coraggio, denunciava alcuni esponenti della criminalità organizzata, consentendone l’arresto e la successiva condanna. A distanza di alcuni anni dall’evento, mentre era alla guida della propria autovettura, veniva barbaramente assassinato in un vile agguato camorristico. Chiarissimo esempio di impegno civile e rigore morale fondato sui più alti valori di libertà e di legalità”.

Domenico Noviello era nato a S. Cipriano d’Aversa il 14 agosto 1943. Venne ucciso dal fuoco dei Casalesi il 16 maggio 2008.

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