I finanzieri del Gruppo Milano hanno eseguito due ordinanze di custodia cautelare (di cui una in carcere ed una agli arresti domiciliari), emesse dal Tribunale di Milano nei confronti di un professionista romano e di un imprenditore lombardo, responsabili dei reati di bancarotta fraudolenta, indebita compensazione e autoriciclaggio. Si tratta dell’epilogo di un’indagine avviata nel febbraio 2016 che, nella prima fase aveva già condotto all’esecuzione, nell’ottobre dello scorso anno, di cinque misure cautelari personali per associazione a delinquere finalizzata ai reati di bancarotta fraudolenta, sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte e omesso versamento dell’Iva. I successivi accertamenti hanno fatto emergere un aggravamento del dissesto di una delle società fallite, risultata debitrice verso l’Erario per circa 9 milioni di euro, integralmente e indebitamente compensati tramite l’impiego di fittizi crediti d’imposta.
Il professionista romano, ideatore del sistema fraudolento e destinatario della misura cautelare in carcere, ha ricevuto per la prestazione illecita l’accredito di bonifici – sul conto corrente dello studio di consulenza del lavoro di cui è titolare – ordinati dal conto aziendale della società fallita, per un importo complessivo di 375.000,00 euro, di cui una parte (circa 137 mila euro) impiegata in un investimento finanziario consistente nell’acquisto di titoli californiani “first american”. L’espediente dei titoli californiani erano utili ad ostacolare l’identificazione della provenienza. Lo stesso espediente ha fatto sì che il professionista si rendesse responsabile anche del reato di autoriciclaggio, aggravato, avendo commesso il fatto nell’esercizio della sua attività professionale.
Il modello di evasione, ideato dal professionista, è stato successivamente proposto ad una molteplicità di imprese – oltre 20 – con sede a Napoli, Roma, Prato e Treviso che hanno solo formalmente compensato la propria posizione debitoria nei confronti del Fisco, per circa 40 milioni di euro, utilizzando crediti di imposta assolutamente inesistenti. I militari hanno pertanto eseguito, parallelamente alle misure personali, il sequestro preventivo finalizzato alla confisca per equivalente, dei saldi attivi di oltre 100 conti correnti, 21 immobili ad uso abitativo, 10 terreni agricoli e 5 autovetture di lusso, tra cui una Lamborghini Huracan ed una Mercedes classe G63. Durante le concomitanti perquisizioni domiciliari e locali è stata anche rinvenuta e sottoposta a sequestro una collezione di 18 orologi di lusso di marca Rolex, Patek Philippe e Audermas Piguet per un valore di oltre 400 mila euro.
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