Tutto nasce da una famiglia, i Balistreri, e dal loro capostipite – oggi novantenne – Giovanbattista, che per anni raccolsero la memoria di un borgo marinaro e delle sue tradizioni per una gelosa custodia. I cimeli raccolti dai Balistreri sono così sopravvissuti al tempo e permettono di raccontare una storia fatta di mare, di pesca, di tradizioni e della antica scuola del “salato” di Aspra. Un luogo che per decenni è stato sinonimo di maestranze nella pesca e nella lavorazione del pesce salato. Ancora oggi la frazione marinara del Comune di Bagheria è motivo per una passeggiata in provincia quale scusa per acquistare le acciughe che nei magazzini di lavorazione del paese vengono lavorate e confezionate. La storia dei pescatori e dei salatori di Aspra è stata raccolta e conservata, infine anche esposta in quello che è stato chiamato “Museo dell’Acciuga e delle Arti Marinare di Aspra”.
I fratelli Girolamo e Michelangelo Balistreri hanno dato una forma ed un senso alla colleziona varia e un po’ confusa degli oggetti e delle foto che tracciano la storia di Aspra e della vita che nel borgo marinaro si è sviluppata grazie al suo mare. È quindi stata costituita, ad inizio anno, un’associazione: l’Associazione Culturale Museo dell’Acciuga e delle Arti Marinare di Aspra, e così è nato un museo che da principio sembrava forse una “stranezza” per quanti, in paese, quella storia continuano a viverla e ricordarla ogni giorno. Ma col passare del tempo in paese la stranezza diveniva sempre più normale, infine anche giusta. Tanto che alla causa hanno iniziato a partecipare in tanti, chi con una vecchia foto e chi con una vecchia rete, un rizzaglio, una vela, una storica scatola di acciughe. Tra quelle esposte nel piccolo museo Balistreri, ad esempio, sono visibili anche quelle usate nel film Baharia di Tornatore.
Il Dipartimento della Pesca Mediterranea, grazie all’attività del “Registro Identitario”, ha lavorato insieme alla neocostituita associazione per rendere una più razionale distribuzione e funzionalità degli oggetti esposti nel piccolo museo nato e cresciuto grazie ai Balistreri. Il lavoro di ricerca e conservazione iniziato dalla famiglia Balistreri è stato quindi “istituzionalizzato”, riconosciuto, ed anche evoluto. Nelle nuove sale sarà adesso possibile ammirare delle antiche pietre litografiche e delle lastre appena stampate che fanno bella mostra per raccontare anche il periodo d’oro dei primi del ‘900. Litografie dell’artigianato palermitano opera dell’antico stabilimento tipografico dei F.lli Salerno che impreziosiscono ulteriormente l’ambiente espositivo. Il coordinamento scientifico, per l’occasione, è stato assunto dall’Arch. Domenico Targia, Dirigente del Dipartimento della Pesca Mediterranea. Da venerdì 18 maggio il Museo sarà inoltre disponibile anche in rete. I numerosi appassionati di tutto il mondo, i curiosi ed i nostalgici che non risiedono più dalle parti del Golfo di Palermo, potranno consultare il sito www.museodellacciuga.it per un tour virtuale del museo.
Il museo di Aspra è quindi un autentico scrigno di tesori della Sicilia e del mare, fuori dal tempo, che racconta la storia di uomini che hanno trattato e saputo interpretare il lavoro della pesca e delle sue molteplici lavorazioni e trasformazioni. Le barche, gli oggetti, i documenti conservati sono l’occasione per valorizzare i borghi di mare e creare nuove attività. Il Museo inoltre ospita mostre, laboratori con le scuole e sviluppa relazioni con il suo mondo di riferimento. È anche possibile gustare, grazie al Fish Shop – “A Putia ri Pisci Salati”, tutti i prodotti lavorati dall’azienda della Famiglia Balistreri, accompagnati da leccornie della tradizione locale per un vero viaggio tra cultura, tradizioni e sapori.
Alle ore 16:30 di venerdì 18 maggio, il Dirigente Generale del Dipartimento della Pesca Mediterranea dott. Dario Cartabellotta aprirà i lavori del convegno dal titolo “Il turismo azzurro” e della presentazione della nuova organizzazione museale.
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