di Nadia Cozzolino
A conclusione di indagini coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia della Procura della Repubblica di Napoli, personale del Centro Operativo Dia sta eseguendo un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal Gip del Tribunale di Napoli nei confronti di due fratelli, Luigi e Antonio D’Ari, entrambi medici, il primo anestesista e il secondo chirurgo estetico. I due lavoravano in due note cliniche napoletane nei quartieri di Chiaia e del Vomero. È finito agli arresti anche Domenico Mollica, cognato dell’ex capoclan Carlo Lo Russo, oggi collaboratore di giustizia, titolare di una agenzia d’affari al centro direzionale di Napoli. Misure restrittive anche per Adriana Lo Russo, moglie di Domenico Mollica e sorella di Carlo Lo Russo, e di altre due persone ritenute dagli investigatori vicine alla cosca Lo Russo.
I fratelli D’Ari, ritenuti degli “insospettabili professionisti”, si erano resi disponibili a proteggere gli interessi dei titolari di alcune note attività di ristorazione di Napoli, anche se detenuti e sotto processo. I due medici avevano acquisito i ristoranti, diventando “vittime di estorsione da parte dei Lo Russo”, per poi passare ad operare affari e investimenti con i fiduciari dell’organizzazione. I fratelli D’Ari sono considerati responsabili del reimpiego “di cospicue somme di denaro proveniente da attività illecite del clan Lo Russo”, insieme a Domenico Mollica e a Mariano Torre, già membro del gruppo di fuoco del clan e oggi collaboratore di giustizia.
I medici sono indiziati anche per favoreggiamento nei confronti dei titolari delle attività di ristorazione, detenuti e sotto processo, per aver sottoscritto con l’amministrazione giudiziaria, negli anni 2013-2014, contratti di affitto di vari ristoranti all’epoca sequestrati, assicurandone la gestione di fatto ed il conseguimento del profitto economico agli stessi titolari. Mollica e Torre sono agli arresti per il reato di estorsione nei confronti dei fratelli D’ari: li avrebbero costretti a versare una somma mensile, già precedentemente pattuita con l’ex titolare di uno dei ristoranti acquisiti. Adriana Lo Russo è invece agli arresti domiciliari, gravemente indiziata di ricettazione aggravata per aver consegnato somme provenienti da attività illecite del clan ad esponenti dell’organizzazione.