La votazione si è svolta ieri, tra le 10 e le 20, sulla piattaforma Rousseau del Movimento Cinque Stelle e il 94% degli iscritti ha dato il proprio consenso al Contratto per il Governo del Cambiamento. Hanno espresso la propria preferenza 44.796 iscritti e 42.274 hanno approvato il contratto. Solo 2.522, il 6%, i contrari. Alla chiusura della votazione, tra i vari ringraziamenti agli iscritti, Luigi Di Maio ha annunciato la prossima firma del contratto approvato ribadendo alcuni punti ormai parte integrante della comunicazione Cinque Stelle di questi ultimi giorni: “Tutti i media italiani ed internazionali, parte dell’establishment, e alcuni burocrati europei sono contro il contratto. La strada è giusta, ma il cammino non sarà facile. Coraggio o paura? La paura ti fa restare immobile, il coraggio ti dà la forza per cambiare tutto.” Concetti che chiudono con una sorta di slogan che sembra voler cancellare, o addirittura “triturare”, una parola chiave che era stata il titolo di un’intera campagna elettorale: quella di Matteo Renzi con il suo “Avanti”. La chiosa di Luigi Di Maio è infatti: “È il momento del coraggio. Andiamo avanti insieme per l’Italia!”
L’invito a procedere, con coraggio tutti insieme, di Luigi Di Maio si diffonde con le direttive per il fine settimana rivolte a tutti i meet up locali. Banchetti, gazebo, manifesti, locandine, sintesi del contratto da far leggere a tutti e, soprattutto, l’invito a fare foto e video e condividere tutto su tutti i social. Si muove quindi la macchina del Movimento Cinque Stelle. Quella che ha conquistato i palazzi senza Tv e giornali. Il fine settimana è quindi caratterizzato da gazebo e banchetti di Governo. Nelle piazze italiane ci saranno infatti i gazebo verdi della Lega, con la loro stella alpina, ed i gazebo gialli del Movimento, con le loro cinque stelle. Ai gazebo leghisti ci sarà anche la consultazione sul contratto di Governo che i pentastellati hanno sottoscritto ieri. La tappa successiva, infine, sarà quella più delicata: lunedì il presidente della Repubblica Sergio Mattarella attende le delegazioni di M5S e Lega con rispettivi capi politici per la relazione conclusiva. Relazione, o consultazione, che poco ha a che vedere con il contratto di Governo. Il presidente, dopodomani, vorrà il nome del capo del Governo che i due movimenti politici intendono formare. E qui ci sarà la sorpresa delle sorprese che spiazzerà tutti con un nome talmente ovvio da stupire tutti quelli che si sono affaticati negli ultimi giorni con il “totonomi”.