Mentre Matteo Salvini si trova nello studio di Sergio Mattarella al Quirinale, il Movimento “strappa” il protocollo e pubblica sul Blog delle Stelle – dopo aver già anticipato ai giornalisti al Colle – il nome del premier proposto al presidente della Repubblica. “Oggi possiamo dire che siamo di fronte a un momento storico. Abbiamo indicato il nome di Giuseppe Conte al presidente della Repubblica. Un nome che può portare avanti il contratto di governo. E sono particolarmente orgoglioso di questa scelta”. Lo si legge in un post a firma Luigi Di Maio sul blog del Movimento Cinque Stelle. Appena pochi minuti dopo, nella sala stampa allestita per l’occasione al Quirinale, Matteo Salvini accompagnato da Gian Marco Centinaio e Giancarlo Giorgetti si presenta ai giornalisti confermando, sostanzialmente, su tutta la linea le dichiarazioni del collega Di Maio.
Le dichiarazioni di Salvini sono frasi chiave: “Abbiamo fatto il nome”; “Abbiamo ben chiara la squadra di ministri ed il progetto per il Paese”; “Vogliosi di partire e far crescere questo Paese”. Ma soprattutto, i colpi assestati da Matteo Salvini, anche lui visibilmente emozionato, sono rivolti ai “commissari europei preoccupati” che “non hanno nulla di cui preoccuparsi”, al Partito Democratico ed indirettamente anche al presidente della Repubblica. Al PD la frecciata di Salvini riguarda i risultati della politica dem: “Rileggevo come il debito pubblico cinque anni fa era di trecento miliardi inferire”. Asserendo con questa frase che difficilmente si potrà fare peggio del PD, del “Governo remissivo”, come lo ha definito il leader leghista. Infine l’indiretta responsabilità che adesso passa nelle mani di Sergio Mattarella: “Abbiamo consegnato al presidente il destino nostro e del nostro Paese”. Adesso si attende la convocazione ufficiale del presidente del Consiglio che Sergio Mattarella intenderà incaricare. Nulla osta a questo punto che possa essere proprio quello indicato da Di Maio e Salvini: Giuseppe Conte. Oggi il presidente della Repubblica si riserva una riflessione e non rilascerà alcuna dichiarazione o nota ufficiale.