Nella “Fabbrica 51” c’erano 107 migranti che avevano deciso di sottrarsi alle torture dei trafficanti e mercoledì hanno tentato la fuga, tutti insieme. La nazione di provenienza è l’Eritrea per 73 di essi, l’Etiopia per altri 23 e 11 per gli ultimi dei 107 fuggitivi. Quando il gruppo di prigionieri ha forzato il controllo di guardia dei trafficanti per fuggire, uno degli aguzzini ha aperto il fuoco con una mitragliatrice ferendone venti. Ferite, in alcuni casi, anche gravi che hanno causato lesioni ossee. Questo risulta dai medici dell’ospedale di Bani Walid dove i migranti sono giunti grazie al trasporto di libici che li hanno visti grondanti di sangue e, in qualche caso, quasi svenuti nei pressi della città. Nessuna verifica è stata possibile su eventuali vittime. Il riscontro è reso impossibile dalla separazione dei 107 migranti di cui una parte finita in ospedale e l’altra dispersa, in fuga. Se i trafficanti dovessero aver colpito a morte qualche migrante, i compagni potrebbero non essersene accorti ed i corpi verrebbero occultati dagli stessi assassini.