di Luca Monticelli
È un’Italia giallo-verde quella che potrebbe uscire dalle prossime elezioni. L’Istituto Cattaneo quantifica la minaccia del voto anticipato e ipotizza uno scenario con M5s e Lega alleate. Sul maggioritario Di Maio e Salvini potrebbero realizzare un vero e proprio cappotto lasciando alle altre forze politiche solo le briciole.
L’esercizio dell’Istituto si basa sui risultati del 4 marzo e la formazione di un’alleanza-cartello elettorale composta dagli unici due partiti che, fino ad oggi, hanno trovato un accordo per la creazione di un governo. Dall’altro un aggregato formato da Partito democratico, Forza Italia e dai loro alleati minori. Il dato analizzato dal centro studi riguarda il voto nei collegi uninominali, sia alla Camera dei deputati che al Senato.
L’ipotetica alleanza tra M5s e Lega consentirebbe ai due partiti di conquistare all’incirca il 90% dei seggi nelle due Camere. Più nello specifico, il cartello gialloverde risulterebbe il più votato in 219 collegi su 232 (94,4%) alla Camera dei deputati e in 104 collegi su 116 (89,7%) al Senato. Questo risultato consentirebbe di superare il dualismo geografico che si è manifestato nelle ultime elezioni, con un centrodestra a guida leghista dominante nelle regioni centrosettentrionali e il M5s in una situazione di predominio nelle zone centro-meridionali.
In questo contesto, la particolare distribuzione geografica dei consensi a Lega e M5s, incrociata con lo strumento del collegio uninominale (previsto per un terzo dei seggi parlamentari), metterebbe i due partiti in una situazione di sostanziale monopolio nella componente maggioritaria della legge elettorale. Di conseguenza, allo schieramento di partiti opposto (Pd, Fi e alleati minori) andrebbero soltanto una manciata di seggi urbani (a Milano e Torino), nei residui della ex-zona rossa (Emilia e Toscana) e nei collegi del Trentino-Alto Adige.