di Vincenzo Giardina
Spianare la strada alle elezioni generali, favorendo la stabilità in Libia, entrata nell’ottavo anno di conflitto e violenze: sarebbe questo l’obiettivo della conferenza sul Paese nordafricano convocata per oggi a Parigi dal presidente francese Emmanuel Macron. Prevista la partecipazione dei quattro principali esponenti politici della Libia: il primo ministro del governo di Unità nazionale di Tripoli, Fayez al-Sarraj, sostenuto dall’Onu; il generale Khalifa Haftar, uomo forte della Cirenaica; Aguila Salah, presidente del Parlamento con sede a Tobruk; Khaled al-Mishri, capo della Fratellanza musulmana in Libia, recentemente nominato presidente dell’Alto consiglio di Stato, la cui istituzione è stata favorita ancora dall’Onu per incoraggiare la riconciliazione nazionale tra le parti in lotta nel Paese.
Fonti di stampa concordanti riferiscono che al termine dell’incontro potrebbe essere firmata una dichiarazione congiunta che fissi una road map in vista delle elezioni legislative e presidenziali da tenersi entro il 2018. Road map tesa a favorire l’inclusione di tutti i movimenti politici nel processo elettorale. Oltre alla Francia e agli altri quattro membri permanenti del Consiglio di sicurezza dell’Onu, parteciperanno anche Egitto, Tunisia, Ciad, Emirati Arabi Uniti, Qatar, Kuwait, Turchia, Algeria e Marocco. Presenti inoltre l’inviato speciale per la missione delle Nazioni Unite in Libia, Ghassan Salamé, e il presidente della Repubblica del Congo Denis Sassou-Nguesso, a capo del Comitato di alto livello dell’Unione africana per la Libia. Anche l’Italia parteciperà alla riunione: il ministero degli Affari esteri fa sapere in una nota che l’incarico è stato affidato all’ambasciatore italiano a Parigi, Teresa Castaldo, mentre “non è prevista la partecipazione del segretario generale della Farnesina, l’ambasciatore Elisabetta Belloni”.
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