Si è conclusa a Reggio Calabria la piccola odissea della nave da soccorso umanitario Sea Watch 3 della omonima Ong tedesca. Sbarcati nel porto reggino i 232 migranti che erano a bordo della nave ed in mare da oltre quattro giorni. Il primo soccorso era stato effettuato la mattina di martedì 5 giugno. Un gommone con a bordo 115 persone era stato salvato all’alba dai soccorritori civili. Le previsioni meteo intanto indicavano il prossimo peggioramento delle condizioni meteo marine nel Mediterraneo centrale. Il giorno successivo, mercoledì, la Sea Watch 3 ha risposto ad una richiesta della Centrale di Coordinamento Soccorso Marittimo italiana per il trasbordo di altri 117 migranti. Questi erano stati soccorsi, nelle stesse ore e nelle stesse acque, da una nave mercantile. La Vos Purpose, con a bordo i migranti si è spostata sul punto concordato con la Sea Watch 3 e i soccorritori civili hanno trasbordato con i loro scafi da soccorso i 117 migranti per disimpegnare la nave mercantile.
A bordo della Sea Watch 3 c’erano quindi 232 già mercoledì. Stesso giorno in cui lo stesso MRCC italiano ha chiesto alla nave della Ong tedesca già carica di migranti il trasbordo di un altro gruppo di persone. Questa volta i migranti da trasbordare si trovavano a bordo della piccola Seefuchs, altra imbarcazione da soccorso umanitario di una Ong, che li aveva soccorsi ma che avrebbe avuto notevoli difficoltà con un simile carico nel già agitato Mediterraneo centrale. Il trasbordo è stato reso impossibile proprio a causa delle condizioni meteo notevolmente peggiorate. La Seefuchs è quindi andata incontro al rimbalzo tra i porti che non le hanno consentito lo sbarco dei migranti per ragioni di sicurezza della navigazione, esponendola così al rischio di dover essere soccorsa a sua volta. Da mercoledì 6 giugno la Sea Watch 3 ha affrontato le onde del Mediterraneo centrale in attesa di un porto sicuro in cui condurre i migranti soccorsi.
Al fianco della Seefuchs, per parecchie ore, è rimasta solo la Sea Watch 3. Entrambe in navigazione verso nord, con la più grande – ma anche carica – delle due navi di Ong pronta ad intervenire sulla piccola Seefuchs appesantita e rallentata dai 120 migranti a bordo ed in balìa delle onde sempre più alte. Il vicino porto della Valletta, a Malta, aveva appunto rifiutato l’ingresso della Seefuchs per lo sbarco dei migranti e l’aveva così esposta al rischio che stava affrontando insieme alla Sea Watch 3 che la scortava. Il 7 giugno, giovedì, è infine intervenuta la Guardia Costiera italiana con la sua nave CP-941 per garantire assistenza alle due imbarcazioni a questo punto a rischio. Per maggiore sicurezza l’MRCC di Roma aveva anche dirottato verso le due Ong un mercantile ed allertato l’intero assetto Eunavformed. Manovre politiche durante le manovre in mare.
Condizioni meteo intanto proibitive anche per un trasbordo sulla nave della Guardia Costiera e con l’esperienza appunto degli specialisti italiani del soccorso in mare. Le due navi sono infine state affiancate per garantirne, per quanto possibile, la sicurezza e la Seefuchs è stata diretta verso il porto siciliano di Pozzallo. A bordo, nel frattempo, i migranti salvati iniziavano a patire seriamente il mal di mare ed anche una conseguente disidratazione. Sintomi che le 232 persone soccorse da Sea Watch hanno subito fino a questa mattina, quando la Sea Watch 3 ha fatto ingresso nel porto di Reggio Calabria come da disposizione ricevuta ieri dall’MRCC. L’operazione di sbarco si è conclusa prima di pranzo, quando finalmente le 17 donne, i 28 minori ed i 187 uomini che da quattro giorni si trovavano a bordo della nave da soccorso umanitario tedesca hanno toccato terra.
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