“Non possiamo permetterci che l’Italia tradisca i suoi fondamenti”. Così Paolo Gentiloni parla del G7 in Canada e degli impegni che il Paese deve mantenere di fronte ai partner mondiali a RepIdee Bologna, intervistato dal direttore di Repubblica Mario Calabresi.
“Il G7 – aggiunge l’ex premier – arriva in un momento delicatissimo. I rapporti transatlantici sono attraversati da difficoltà come forse non mai, almeno in momenti recenti. È un incontro importante per evitare una escalation sul piano commerciale che farebbe molto male a Paesi come l’Italia. Non ho particolari consigli da dare a Conte, gli faccio gli auguri. Io la penso in modo sideralmente diverso dal governo, ma per me le istituzioni non sono scatolette di tonno e se nasce un nuovo governo gli auguri si fanno. Mi auguro solo che l’Italia faccia l’Italia. L’ultima cosa che ci possiamo permettere è presentarci come l’Italia che tradisce i suoi fondamenti. Conte faccia il presidente del Consiglio dell’Italia che abbiamo sempre avuto in questi decenni”.
Sulle aperture del governo italiano verso la Russia aggiunge: “È una strada pericolosissima. Negli ultimi decenni l’Italia è stata tra i Paesi più europeisti. Siamo sempre stati alleati degli Stati Uniti, mantenendo però un dialogo con la Russia. Una sorta di doppio binario. Se ora questo governo pensa di mettere in discussione la nostra collocazione atlantica, mette in discussione un pilastro fondamentale della nostra Repubblica. E questo è pericoloso”.
“Credo che da parte della Lega – dice ancora Gentiloni – ci sia qualcosa di più serio e inquietante in questa ‘fascinazione’. Si parla molto di sovranismo, cioè dell’idea che si possa alimentare il nazionalismo soprassedendo almeno da parte di Putin, spero non di Salvini, su aspetti marginali legati ai diritti delle persone. Mi preoccupa il fascino di queste logiche sovraniste e tardo imperiali che si aggirano in Europa. Pensiamo anche alla Brexit, alla Turchia di Erdogan”.