Nella tarda serata di ieri la Compagnia della Guardia di Finanza di Vibo Valentia ha individuato nel Comune di Pizzo Calabro una vastissima piantagione di marijuana. La cannabis, della qualità notoriamente conosciuta come “skunk”, è stata individuata dopo una lunga attività di intelligence volta proprio a risalire la filiera e scoprire l’origine della produzione. La coltivazione, effettuata in 20 serre ed insistente su un appezzamento di terreno di oltre un ettaro, interessava un totale di 89.624 piante di varie altezza, gran parte delle quali già giunte a fioritura e, pertanto, pronte per essere sottoposte alla successiva fase di essiccazione.
Quella scoperta dalla Guardia di Finanza di Vibo Valentia è apparsa sin da subito una vera e propria azienda agricola, estremamente strutturata e munita di ogni elemento produttivo necessario per la coltivazione e la successiva distribuzione dello stupefacente: teli, mezzi, utensili, un capillare ed ingegnoso sistema di irrigazione automatico, aeratori, un allaccio abusivo alla rete elettrica pubblica, buste, bilance di precisione e ben 5 braccianti di nazionalità extraeuropea, regolarmente pagati per lo svolgimento delle mansioni loro affidate.
In prossimità della piantagione i militari hanno scoperto anche l’esistenza di una casa colonica che, formalmente disabitata, era in realtà adibita allo stoccaggio e all’essiccazione della marijuana ed anche a modulo abitativo per i braccianti. I finanzieri vibonesi, in esecuzione di quanto disposto dal Pm della Procura della Repubblica di Vibo Valentia, tempestivamente informata della scoperta, hanno proceduto all’arresto dei sette soggetti individuati in loco ed al sequestro dell’intera piantagione, di un ingente quantitativo di stupefacente già essiccato e di tutta l’attrezzatura scovata nel corso della perquisizione.
L’Autorità Giudiziaria ha disposto, inoltre, previa opportuna campionatura, l’estirpazione delle piante di canapa indiana e l’immediata distruzione delle medesime. L’enorme piantagione, a fioritura completa, avrebbe prodotto circa 8 tonnellate di marijuana. Quantitativo che, una volta essiccato ed immesso sul mercato, avrebbe fruttato un profitto pari ad almeno 20 milioni di euro. Un duro colpo inferto dalla Compagnia della Guardia di Finanza di Vibo Valentia a quella che rappresenta, ad oggi, una delle più fruttifere forme di business della criminalità calabrese. Le indagini dirette dalla Procura di Vibo Valentia sono ancora in corso di esecuzione al fine di accertare eventuali ulteriori responsabili nell’attività illecita.