Nel giorno in cui in tutto il mondo si dovrebbe celebrare la Giornata Mondiale del Rifugiato, l’Ungheria approva in Parlamento la riforma della Costituzione che chiude le porte ai migranti e mette una pietra tombale sul fallimentare programma europeo di ricollocazione dei profughi. La riforma, fortemente voluta dal presidente Victor Orban, prevede una durissima stretta sui flussi migratori ed include anche il carcere per chi aiuta i migranti economici ad entrare nel Paese. Un anno di reclusione per chi aiuta un migrante e viene riconosciuto colpevole di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina in Ungheria in questa nuova era dello Stato membro Ue. Inoltre, con questa riforma, nessuno straniero potrà più stabilirsi in Ungheria per motivi di lavoro, e non sarà possibile neanche per i migranti che avevano acquisito documenti attraverso la Serbia provenendo da Paesi dell’est. Infine, colpo conclusivo alla unificazione dell’Unione europea: è stato approvato anche l’emendamento che impedisce al Governo ungherese di aderire al programma delle quote di redistribuzione dei migranti.
Mentre a Bruxelles si prende atto della nuova politica ungherese che pone il Paese di Victor Orban sempre più lontano dall’Unione europea, in Italia arrivano i primi malumori per la notizia circolata nell’ultima ora sulla bozza informale che dovrebbe vedere la luce al Consiglio europeo e riguardante l’Agenzia europea per il controllo delle frontiere. Secondo la bozza, stando alle prime indiscrezioni, l’agenzia Frontex dovrebbe assumere ruolo e giurisdizione europea quale Polizia di Frontiera dell’Unione. La proposta tecnicamente non trova immediata soluzione al fenomeno migratorio ma appare adesso una ulteriore violenta ingerenza per gli Stati membri che dovrebbero cedere autorità giudiziaria in termini di frontiere e flussi migratori. Sempre nella giornata odierna, si è discusso di flussi migratori anche a Palazzo Chigi tra il premier italiano Giuseppe Conte e il presidente del Consiglio europeo Donald Tusk. “Oggi ho avuto con il Presidente Tusk un incontro molto utile. Gli ho anticipato che al pre-vertice di Bruxelles non sono disponibile a discutere dei ‘secondary movements’ senza prima aver affrontato l’emergenza dei ‘primary movements’ che l’Italia si ritrova ad affrontare da sola”. Lo ha scritto su Twitter il presidente del Consiglio dei ministri italiano Giuseppe Conte prima del vertice con i capi politici e vicepresidenti del Consiglio Luigi Di Maio e Matteo Salvini.
Prima dell’incontro a tre fra il presidente del Consiglio Conte ed i vicepresidenti Di Maio e Salvini, quest’ultimo ha reso pubblico il proprio punto di vista sulle anticipazioni Ue circa il controllo delle frontiere. “Se qualcuno in Ue pensa che l’Italia debba continuare ad essere punto di approdo e campo profughi – dichiara Salvini in conferenza stampa – ha sbagliato a capire”. Il ministro dell’Interno italiano ha spiegato che la proposta italiana da presentare al vertice europeo ha quale obiettivo quello di proteggere le frontiere esterne e la soluzione “non è dividere il problema tra Paesi europei ma risolvere il problema a monte”. Il titolare del Viminale ha poi ricordato che, stando al progetto della relocation dell’Unione europea, “la Spagna avrebbe dovuto accogliere 3.265 richiedenti asilo dall’Italia, ma finora ne ha presi soltanto 235, quindi può accogliere anche i prossimi quattro barconi”. Nel caos europeo che sta disgregando l’unione per la questione migratoria tenta di tenere unito il fronte la Germania con Angela Merkel che rilancia la risposta “umana ed europea”. Ma la gestione del fenomeno migratorio rischia in questo momento di essere solo un tema di facciata mentre si ridiscutono scenari ed alleanze europee volte a sovvertire gli ordini in Unione. Il primo luglio l’Austria assumerà il suo turno presidenza dell’Unione europea, ed oggi il vicepremier austriaco, Heinz Christian Strache, ha incontrato al Viminale uno dei suoi due omologhi italiani. “Serve un’alleanza di volenterosi per proteggere l’Europa da chi vuole entrare e vogliamo promuovere questa strategia in collaborazione con l’Italia, in modo da riacquisire la fiducia della popolazione”, ha dichiarato al termine dell’incontro con Matteo Salvini il vicepremier austriaco Heinz Christian Strache.
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