di Walter Gatti
La medicina nucleare (Mn) è una delle frontiere più avanzate della medicina di precisione, e grazie al suo uso intelligente, mirato e personalizzato di marcatori radioattivi (i radiofarmaci), permette di visualizzare, identificare e diagnosticare diverse patologie, in primis molti tipi di tumore. Gli specialisti italiani di settore saranno protagonisti anche in questo ambito nei prossimi giorni: si apre infatti domani a Philadelphia (23-27 giugno) il convegno annuale della Society of Nuclear Medicine and Molecular Imaging (Snmmi), ed alcuni esperti dell’Associazione Italiana di Medicina Nucleare (Aimn) saranno presenti animando completamente la sessione dedicata alle applicazioni di Mn per i pazienti con neoplasia prostatica.
Un team multidisciplinare di specialisti italiani, composto da Monica Celli (dirigente di medicina nucleare presso l’Irst di Meldola), Laura Evangelista (dirigente medicina nucleare, Iov-Irccs), Fabio Zattoni (urologo), Matteo Sepulcri (medico radioterapista) ed Alessandra Zorz (dirigente fisica sanitaria), sarà infatti protagonista di una doppia sessione nella quale saranno presentati studi di rilevanza internazionale sviluppati nel nostro Paese. Moderatori di entrambe le sessioni saranno Emilio Bombardieri (Direttore Scientifico di Humanitas Gavazzeni) e Annibale Versari (Primario di medicina nucleare dell’Irccs Santa Maria Nuova di Reggio Emilia). La presentazione degli specialisti italiani è il cuore della sessione “Pet/Ct guided Rt planning in patients with prostate cancer” e punta a mostrare il valore dei piani di radioterapia nel tumore del cancro alla prostata, attraverso l’individuazione della specifica necessità clinica di una tecnica di imaging capace di ristadiare precocemente la recidiva biochimica di adenocarcinoma prostatico dopo trattamento radicale.
Il congresso di Philadelphia, dove sono attesi oltre 6mila specialisti, vedrà la partecipazione di figure diversissime – dai radiologi agli oncologi, dai radioterapisti ai biostatistici, dai cardiologi ai chirurghi – tutte coinvolte negli sviluppi sempre più avanzati delle metodiche di imaging molecolare, metodica che attraverso i radiofarmaci interviene in ambiti sempre più estesi e vari, dall’oncologico al cardiovascolare, dalle malattie infettive ai disturbi del sistema nervoso centrale. Tema del simposio americano della Snmmi (che è la più grande società scientifica internazionale di Medicina nucleare, con oltre 17mila iscritti in tutto il mondo) per l’edizione 2018 sarà “immaginiamo il futuro della salute”, dove alla base di quell’”imaging” che risalta nel titolo ci sta sia la capacità di “ipotizzare e anticipare con realismo” il futuro dei sistemi sanitari, come anche l’utilizzazione sempre più avanzata, intelligente e multidisciplinare dell’imaging molecolare. In questo orizzonte si comprende bene come nell’evento di Philadelphia molto spazio avrà anche la teranostica, approccio terapeutico che utilizza i radiofarmaci non solo come strumento diagnostico, ma proprio per le loro proprietà e caratteristiche terapeutiche spingendo la Mn verso un ambito – quello della medicina di precisione – che è tra i più rilevanti della medicina del futuro, ed a cui l’Ainm ha dedicato recentemente il suo annuale corso di formazione nazionale, tenuto a Bergamo nel maggio scorso.