Le attività di intercettazione, eseguite dal personale dei Carabinieri di Caltanissetta facevano emergere, inoltre, condotte costituenti reato da parte di un militare dell’Arma in servizio presso la Tenenza Carabinieri di San Cataldo. Il carabiniere, sistematicamente, informava taluni esponenti di vertice del sodalizio mafioso o, in caso di detenzione degli stessi i congiunti dei predetti, circa le attività di indagine che li riguardavano. Le meticolose indagini svolte consentivano di cristallizzare a carico del predetto, oltre che varie condotte di rivelazione di segreti d’ufficio e di falso, anche la più grave imputazione di concorso esterno in associazione mafiosa, in relazione alla quale la DDA di Caltanissetta ha richiesto ed ottenuto dal GIP l’applicazione della misura cautelare della custodia in carcere. A seguito delle indagini il GIP ha quindi emesso un’ordinanza con cui ha disposto l’applicazione della custodia cautelare in carcere per associazione mafiosa, concorso esterno in associazione mafiosa ed estorsioni aggravate nei confronti di:
Gioacchino Chitè, soggetto organicamente inserito nella famiglia mafiosa di San Cataldo;
Calogero Maurizio Di Vita, in atto detenuto soggetto organicamente inserito nella famiglia mafiosa di San Cataldo;
Raimondo Scalzo, soggetto organicamente inserito nella famiglia mafiosa di San Cataldo;
Massimo Scalzo, soggetto organicamente inserito nella famiglia mafiosa di San Cataldo;
Luigi Vivacqua, soggetto organicamente inserito nella famiglia mafiosa di San Cataldo;
Cristian Ivan Callari, soggetto contiguo alla famiglia mafiosa di San Cataldo;
Alessandro Scalzo, soggetto contiguo alla famiglia mafiosa di San Cataldo;
Angelo Giumento, in atto sottoposto alla misura cautelare personale degli arresti domiciliari per altra causa soggetto contiguo alla famiglia mafiosa di San Cataldo;
Domenico Terenzio, carabiniere in servizio presso la Tenenza di San Cataldo;
Il GIP ha disposto anche la custodia cautelare agli arresti domiciliari per estorsione aggravata nei confronti di Salvatore Raimondi, detto “Maratina”, in atto sottoposto alla misura cautelare personale degli arresti domiciliari, soggetto contiguo alla famiglia mafiosa di San Cataldo.
Stessa misura cautelare, ma per le contestazioni di reato di corruzione e turbata libertà degli incanti, è stata emessa nei confronti di Liborio Lipari, imprenditore, rappresentante legale della “Ecolgest soc.coop. a r.l.” e di Paolo Iannello, ex dirigente dell’ufficio tecnico del Comune di San Cataldo.
La misura cautelare dell’obbligo di presentazione alla Polizia Giudiziaria per i delitti di corruzione è stata invece emessa nei confronti di:
Cataldo Medico, dipendente del Comune di San Cataldo;
Davide Francesco Iannello, ingegnere libero professionista, figlio di Paolo Iannello;
Salvatore Schifano, dipendente del Comune di San Cataldo;
Alfonso Gaetano Ippolito, architetto libero professionista, destinatario di incarichi da parte del comune di San Cataldo.
Sempre in sede di esecuzione della misura cautelare, personale dei Carabinieri di San Cataldo e del Nucleo di Polizia Economico–Finanziaria della Guardia di Finanza di Caltanissetta sta procedendo all’esecuzione di attività di perquisizioni domiciliari e di acquisizione di documentazione presso pubblici uffici, delegate dalla Direzione Distrettuale Antimafia.