di Alessandra Fabbretti
Un mercantile avrebbe tratto in salvo 40 migranti al largo delle coste della Tunisia, nei pressi del porto di Zarzis. Ma da lunedì notte ancora sarebbe bloccato in mare, in quanto le autorità di Tunisia, Malta e Italia le avrebbero negato l’autorizzazione ad entrare e sbarcare i profughi. Ne dà notizia il portale web ‘Infomigrants’, che sostiene di essere in contatto con l’equipaggio della Sarost 5. A confermare la notizia è anche Fdtes, il Forum tunisino per i diritti economici e sociali. Secondo tale associazione i migranti sarebbero stati recuperati dal cargo della società del gas Miskar al quinto giorno trascorso alla deriva: “La Tunisia – denuncia Fdtes sul proprio portale web – rifiuta di accogliere questi migranti bloccati in mare perché non vuole diventare un ‘porto sicuro’ di riferimento per gli Stati europei”, dopo la recente presa di posizione dell’Italia sull’accoglienza dei naufraghi. A bordo, prosegue ‘Infomigrants’, ci sarebbero una quarantina di persone provenienti da Egitto, Nigeria, Mali, Bangladesh e Libia. Col motore in panne, sono rimasti cinque giorni senza mangiare e senza bere prima di essere recuperati dalla nave cargo della società Miskar, che quindi – specifica il portale di informazione sui profughi in Europa – non è una nave umanitaria. Tra loro ci sarebbe anche una donna incinta.