Open Arms denuncia Guardia Costiera di Libia e Italia per omicidio e omissione

Proactiva Open Arms da Palma di Maiorca denuncia il capitano del mercantile Triades e la sedicente guardia costiera libica ma “anche la Guardia Costiera italiana che qualcosa avrà da dichiarare riguardo ciò che è avvenuto a 80-90 miglia dalle sue coste”

“La nave Open Arms dopo quattro giorni di navigazione entra finalmente nel porto sicuro di Palma di Mallorca”. Queste le parole su Twitter del fondatore della Ong Proactiva, Oscar Camps, protagonista qualche giorno fa del salvataggio a largo della Libia di Josephine, una donna camerunense sopravvissuta due giorni in mare tra i resti di un gommone, e del recupero di due corpi senza vita, quello di un’altra donna e di un bambino, le cui immagini hanno fatto il giro del mondo.

La Open Arms ha scelto di dirigersi verso la Spagna “come conseguenza della campagna degli ultimi mesi, come conseguenza delle scelte e delle dialettiche del ministro degli Interni riguardo tutto quello che dice contro di noi, sostenendo che quello raccontato e testimoniato è una fake news. Abbiamo deciso di andare in un posto che riteniamo sicuro per noi e specialmente per la persona che trasportiamo, Josephine”. Con queste parole il capitano della Open Arms, Riccardo Gatti aveva spiegato le motivazioni della scelta di non sbarcare in Italia a Sky Tg24. “C’è stata preoccupazione rispetto alla tutela della donna sopravvissuta e della sua libertà di poter rendere testimonianza in condizione di sicurezza”, aveva aggiunto.

Denunce a Guardia Costiera libica e italiana

Nel corso di una conferenza stampa i responsabili della Ong hanno fatto sapere di aver denunciato il capitano del mercantile Triades per omissione di soccorso e omicidio colposo non appena sbarcati nel porto di Palma e di aver intenzione di fare lo stesso con la guardia costiera libica e con “qualsiasi altra persona che ha preso parte ai fatti con azioni o omissione e in questo caso possiamo nominare anche la Guardia Costiera italiana che qualcosa avrà da dichiarare riguardo ciò che è avvenuto a 80-90 miglia dalle sue coste”.

Agenzia DIRE
www.dire.it

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