Strage Bologna, il bus 37 torna ‘in moto’ e in stazione
Quello di oggi è stato il primo anniversario con il governo Lega-M5s, che è stato presente in forze. Sotto le Due torri sono arrivati, infatti, il ministro della Giustizia Alfonso Bonafede (il primo Guardasigilli arrivato sotto le Due torri in occasione dell’anniversario) e il sottosegretario ai Trasporti Michele dell’Orco, ma soprattutto è arrivato il presidente della Camera, Roberto Fico, nonostante le incertezze della vigilia.
Bonafede ha promesso un impegno serio da parte del Governo (oltre che di tornare a Bologna dopo l’estate per far il punto con l’associazione dei familiari delle vittime) e assicurato che si lavorerà per la digitalizzazione di tutti gli atti relativi alle stragi, mentre Dell’Orco ha annunciato che lo Stato tirerà fuori “nuove carte” sulla strage.
Dell’Orco: “Governo farà emergere nuove carte”
Roberto Fico ha incontrato i familiari, assicurando la sua presenza al loro fianco, sempre. Non ha fatto promesse, se non quella di essere sempre al loro fianco e non arrendersi mai nella ricerca della verità (“L’unica promessa che vi faccio è che io come terza carica dello Stato ci sono al 100%. Questa ricerca della verità è la mia ricerca della verità”, ha detto). E proprio a proposito di verità che vanno cercate fino in fondo, Fico dal palco ha ricordato la vicenda di Giulio Regeni.
Fico: “Fascismi vanno combattuti, verità cercate, io coi familiari al 100%”
Il presidente dell’associazione che riunisce i familiari delle vittime, Paolo Bolognesi, dal palco ha sferzato la politica, tuonando contro chi non si impegna per la ricerca della verità (“Avere paura della verità su stragi e terrorismo è proprio di una classe dirigente non all’altezza di governare il nostro paese”) e ha detto di aspettarsi ‘nuovi elementi’ dal nuovo processo Cavallini in corso in Corte d’assise a Bologna.
Il corteo, molto partecipato come ogni anno, ha sfilato da piazza Nettuno alla stazione, con i familiari applauditi al loro passaggio in via Indipendenza. Alle 10.25, in una affollata piazza Medaglie d’Oro, è scattato anche quest’anno il minuto di silenzio che come ogni anno, per 60 secondi, riporta cuori e pensieri a quel giorno in un clima come sospeso e sempre molto sentito. E come sempre la fine di quei 60 secondi è stata scandita dai tre fischi della locomotiva.
L’ultimo tratto di corteo è stato reso ancor più suggestivo dalla presenza dell’autobus di linea 37, che ha camminato ‘sulle proprie ruote’ dalla fine di via Indipendenza a piazza Medaglie d’Oro. Fu il mezzo con cui, quella mattina del 2 agosto di 38 anni fa, furono prestati i primi soccorsi ai feriti (trasportati così in ospedale per fare più in fretta), ma divenne poi anche un simbolo della strage perchè servì da ‘carro funebre’: su quell’autobus, a cui erano stati applicati lenzuoli bianchi a proteggere i finestrini, furono trasportati i cadaveri delle vittime.
La commemorazione dei 38 anni si erano ufficialmente aperte ieri, con una cerimonia di ricordo alla lapide del centro sociale Villa Torchi che ricorda le sette piccole vittime della strage alla stazione: bambini tra i 3 e i 14 anni che persero la vita nell’attentato del 2 agosto 1980. Ieri il loro ricordo è stato affidato proprio a dei bambini, loro coetanei, che hanno lasciato andare nel cielo dei palloncini azzurri con il simbolo della farfalla.
Articolo e foto: Agenzia DIRE
www.dire.it
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