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Genova, Cantone: “Sconvolge fuga responsabilità, anche Stato è coinvolto”

“Il sistema Paese è inadeguato: nessuno controlla e ci si affida al fato, salvo scatenarsi, dopo una tragedia, in un’inammissibile fuga dalle responsabilità. È sconvolgente”. Il presidente dell’Autorità nazionale anti corruzione – Anac, Raffaele Cantone, lo dice alla ‘Stampa’. Si discute delle responsabilità in capo ai concessionari privati, “il tema è delicato – dice Cantone – e oggetto di indagini. Serve cautela e invece si danno per scontate cose che non lo sono”. Infatti “nel crollo ci sono responsabilità omissive.

Chi aveva l’obbligo di intervenire per evitare l’evento? Il concessionario, certo. E nessun altro?”, si chiede il presidente Anac. Per quel che riguarda il ruolo del Ministero delle Infrastrutture e Trasporti, “effettivamente gran parte dei poteri è stata delegata al con cessionario – dice Cantone – ma non vuol dire che l’autorità pubblica può disinteressarsi dei controlli”.

Sul fronte delle competenze “la fuga dalle responsabilità – rileva il presidente Anac – è un classico italiano. Faccio un esempio: se affitto la mia casa a un inquilino che me la distrugge, intervengo per fermarlo o allargo le braccia? Lo Stato, non dimentichiamolo, resta proprietario delle infrastrutture anche se le dà in gestione. È inammissibile che abdichi alle sue responsabilità, delegando ai privati”.

Nella commissione ministeriale c’è un dirigente che aveva approvato il progetto per il viadotto e uno che aveva in passato lavorato per Autostrade: “se avremo segnalazioni – dice il presidente Anac – ce ne occuperemo. La questione è delicata, perché il conflitto di interessi può incidere sulla validità degli atti amministrativi. Oltre che dal punto di vista giuridico, va valutata sul piano dell’opportunità. Attiene all’imparzialità della pubblica amministrazione”.

Agenzia DIRE
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