Sulla nave Diciotti, ancorata da giorni nel porto di Catania, i migranti hanno iniziato lo sciopero della fame. A darne notizia il senatore del Pd Davide Faraone che ieri è salito a bordo dell’imbarcazione. “Ho appena avuto notizia dalla Capitaneria di Porto che a bordo della nave Diciotti c’è tensione e i migranti hanno iniziato uno sciopero della fame. Pertanto, le visite a bordo per esprimere solidarietà e verificare le condizioni della nave sono sospese per ragioni di sicurezza”, scrive su Twitter Faraone.
MIGRANTI. SALVINI: SCIOPERO FAME? FACCIANO COME CREDONO
“Immigrati della #Diciotti in sciopero della fame? Facciano come credono. In Italia vivono 5 milioni di persone in povertà assoluta (1,2 milioni di bambini) che lo sciopero della fame lo fanno tutti i giorni, nel silenzio di buonisti, giornalisti e compagni vari. #primagliitaliani”. Così il ministro dell’Interno, Matteo Salvini, su Twitter.
Mercoledì sera, intanto, sono sbarcati i 27 minori non accompagnati presenti sulla nave, dopo che il ministro dell’Interno Matteo Salvini rompendo il silenzio, in diretta su Facebook, ha dichiarato: “I bambini sbarcano, gli uomini giovani e palestrati no. L’Italia ha un cuore grande gli altri scelgano, l’Europa è grande. La via del futuro è quella australiana, in Europa non metti piede senza”.
DICIOTTI, SAVE THE CHILDREN: MINORI CON FERITE ARMA DA FUOCO
“Mentre 150 persone rimangono sulla Diciotti, 27 minori soli sono sbarcati ieri a Catania. Nonostante il grande supporto della Guardia Costiera, molti sono fortemente deprivati, rimasti anche 3 anni nei centri libici, al buio per mesi, pure con segni di ferite da arma da fuoco”. A scriverlo in tweet Giovanna Di Benedetto, portavoce di Save The Children Italia.
DICIOTTI, MSF: A BORDO MINORI TORTURATI PER OLTRE UN ANNO
A bordo della nave Diciotti c’erano minori “stanchi, esausti, confusi”, reduci da “periodi di detenzione molto lunghi in Libia, superiori ad un anno, durante i quali hanno subito violenze fisiche e maltrattamenti”.
È quanto emerge dalla video-testimonianza di Nathalie Leiba, psicologa dell’ong Medici Senza Frontiere, che ieri sera, a Catania, ha assistito alcuni dei 27 minori sbarcati dalla nave della Guardia Costiera.
I ragazzi, eritrei, “ci hanno raccontato le loro storie, uno non riusciva a vedere bene, mi ha spiegato – dice Leiba – che è stato un anno detenuto al buio, subendo vessazioni, torture, mentre i libici lo costringevano a telefonare alla famiglia in cambio di denaro”.
Un altro ragazzo “aveva dolore alla spalla e la mano ritratta”. Secondo il suo racconto, riportato dalla psicologa, “i trafficanti stavano litigando per chi avrebbe dovuto rapire il gruppo di cui faceva parte e gli hanno sparato, quando lui aveva 15 anni”.
I minori “hanno espresso preoccupazione per i loro amici rimasti a bordo – conclude Leiba – sicuramente trattenere queste persone su una nave non aiuta il loro benessere psicologico”.