All’interno dell’hotspot di Contrada Imbriacole in Lampedusa c’è un gran da fare per mantenere il numero degli ospiti entro limiti accettabili per la struttura che attualmente e fino a completa ristrutturazione dispone su carta di soli 96 posti letto. Ieri, tra arrivi e trasferimenti, le presenze si erano attestate a circa 100 persone. Gli arrivi degli harragas dalla Tunisia non si è però arrestato con il fermo notturno del peschereccio intercettato e sequestrato dalla Guardia di Finanza. Nel corso della giornata le motovedette di stanza a Lampedusa sono state impegnate da varie segnalazioni di nuovi natanti con migranti che puntavano clandestinamente ad approdare sulla maggiore delle Pelagie.
Nel corso della giornata di ieri, dopo le operazioni notturne già rendicontate, sono state fermate altre 105 persone provenienti dalla vicina Tunisia. Ma nel corso della notte non si sono fermate le barche tunisine e altre 6 sono state fermate nei pressi dell’isola pelagica italiana. Altre 70 persone che tentavano di bruciare la frontiera e raggiungere l’Italia sbarcando su Lampedusa. Il bilancio, tra la scorsa notte e la mattina odierna, è già salito a 15 barche alle quali si aggiungono quelle di mercoledì fino all’operazione notturna che ha fermato la piccola “nave madre” armata per la pesca che trasportava 14 migranti insieme ai sei pescatori. Erano infatti già 75 i migranti fermati dalle autorità poco oltre le due della notte tra mercoledì e giovedì. Lampedusa sembra quindi tornare in prima linea quale destinazione di un crescente flusso di migranti provenienti dalla Tunisia e di nazionalità tunisina secondo le prime identificazioni. A questo flusso potrebbe doversi aggiungere un rinvigorito traffico di sbarchi fantasma che approdano direttamente sulla costa sudovest della Sicilia.
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