Di Maio a tutto spiano, nel corso dell’ospitata a Circo Massimo su Radio Capital, parla del Ministero Economia e Finanza e torna su chi rema contro, facendo riferimento ai dirigenti di cui parlava il portavoce della Presidenza del Consiglio nell’audio che ha trovato spazio su tutti i giornali nei giorni scorsi. Il vicepremier ha anche annunciato la propria intenzione sul deficit e sui reinvestimenti che potranno farsi con il margine così recuperato: “Il 2% di deficit non è un tabù”. Oggi, assicura il vicepremier, al Quirinale verrà trasmesso il decreto sul ponte di Genova con la bollinatura del Ministero Economia e Finanza.
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di Agenzia DIRE
Il vicepremier Luigi Di Maio a Circo Massimo, su Radio capital, fa chiarezza sulla manovra e annuncia che il decreto sul ponte Morandi arriverà oggi al Quirinale. “Penso che ci sia stata un’interpretazione del decreto Genova come se lo si volesse fermare, ma ieri abbiamo chiamato il Mef e ci hanno detto che l’avrebbero bollinato nella notte e in giornata andrà al Quirinale, deve andare al Quirinale”, dichiara Luigi Di Maio su Radio capital. Quanto alla mancanza di cifre nel decreto, Di Maio spiega: “Ogni decreto si invia al Mef per chiedere quanti soldi servono. Ci sono i puntini perché sono loro che devono mettere i numeri”.
Manovra finanziaria, Di Maio:
2% di deficit non è un tabù
“Il 2% di deficit non è un tabù”. “In questi anni – aggiunge Di Maio – l’Italia è stata più realista del re. Così ci hanno superato la Spagna e il Portogallo, che nel 2014 ha fatto il 7% di deficit. Dobbiamo avere il coraggio di mettere al centro i cittadini con un occhio ai mercati”.
Di Maio sui dirigenti del Mef:
“Mi fido di Tria, ma al Mef
c’è chi rema contro”
“Se Tria può stare sereno? Sono parole che non si possono più usare se si vuole bene a una persona. Noi ci fidiamo del ministro Tria. Ci sono delle persone, messe da quelli che c’erano prima, che ci remano contro”.
Codice appalti: Di Maio:
“Vogliamo semplificarlo”
“Obiettivo crescita PIL? Dipenderà da quanti soldi riusciremo a investire. Anche perché molti soldi sono bloccati dal codice degli appalti. Vogliamo semplificarlo”
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