Con lo slogan “Salvini assassino, Firenze non ti vuole” un lungo corteo ha sfilato per le vie di Firenze manifestando contro le politiche del Governo giallo-verde. Varie le rappresentazioni del vicepremier leghista, dalla figura a testa in giù al fantoccio con il suo volto finito nell’Arno a bordo di un piccolo canotto. Il corteo è stato organizzato dal Collettivo Antagonista Studentesco per manifestare contro il razzismo. Secondo gli organizzatori, “chi non si schiera è complice” del razzismo legittimato dalle istituzioni. Uno degli striscioni accusatori nei confronti di Matteo Salvini è costato tre denunce, ma il collettivo rivendica le proprie asserzioni e non tira indietro la gamba.
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di Diego Giorgi – Agenzia Dire
Lo slogan della protesta è “chi non si schiera è complice”, perché, spiegano gli organizzatori, “in Italia c’è una violenza legittimata dal razzismo istituzionale. Pensiamo alle otto persone che, di media, ogni giorno muoiono in mare. Ma anche agli sgomberi o ai bambini esclusi alla mensa dal Comune di Lodi”. C’è poi la polemica dello striscione, costato tre denunce. Lo rivendicate? “Assolutamente sì, Salvini legittima la violenza contro le persone di colore. Non possiamo definire in altro modo un ministro che permette che le persone muoiano in Mediterraneo”. Hanno sistemato il ‘fantoccio’ del ministro dell’Interno Matteo Salvini su un piccolo gommone, poi l’hanno calato nel fiume Arno al grido “buttalo”, “Salvini assassino, Firenze non ti vuole” e “siamo tutti clandestini”. È successo sul ponte Vespucci, a Firenze, nel corso del corteo anti razzista organizzato dal collettivo antagonista studentesco Cas e il collettivo femminista “Spine nel fianco”. Prima di arrivare in piazza Ognissanti, per la fine della manifestazione, i ragazzi hanno srotolato nuovamente uno striscione “Salvini assassino”, che mercoledì, davanti al Duomo, è costato tre denunce per vilipendio alle massime cariche dello Stato. Denunce strappate durante il corteo.