Terremoti in sequenza nel Mediterraneo che questa mattina si è svegliato con le scosse notturne e mattutine del Peloponneso a cui sono seguite nella metà mattina quelle di 3.3 gradi della provincia di Messina e quella di 3.4 gradi del Canale di Sicilia, tra Pantelleria e Linosa. I terremoti non hanno causato danni di grave entità e neanche vittime. Nel comune di Capizzi, dove alle 14:23 si è registrata una scossa di assestamento, si stanno verificando eventuali danni o cedimenti in ogni struttura abitativa e pubblica. Nel Canale di Sicilia la scossa è stata rilevata tra Pantelleria e Linosa, con maggior vicinanza alla più grande tra le due isole vulcaniche del Mediterraneo centrale: Pantelleria. Entrambe le isole si trovano comunque a distanza dall’epicentro maggiore di venti chilometri e la scossa, se pur sensibile, non ha causato alcun danno.
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Tre ore dopo la forte scossa di assestamento che è seguita a quella da 6.8 gradi al largo dell’isola greca di Zante, alle 10:28 di questa mattina, una scossa di terremoto ha colpito la provincia di Messina con epicentro a cinque chilometri nordovest del comune di Capizzi. Scossa con ipocentro estremamente superficiale, con i suoi tre chilometri di profondità, avvertita anche a Mistretta e nel comune ennese di Cerami. Questi i territori comunali più vicini all’epicentro del sisma, con distanze inferiori ai dieci chilometri. La magnitudo, 3.3 gradi sulla scala Richter, non pare essere stata sufficientemente forte da causare danni di grave entità o vittime. Una grande paura però per gli abitanti di Capizzi e dei comuni che, nel raggio di una ventina di chilometri, hanno chiaramente percepito il terremoto. Alle 14:23, quattro ore più tardi, Capizzi è stata scossa nuovamente da un terremoto di assestamento che in questo caso ha raggiunto una magnitudo di 2.7 gradi.
La magnitudo del terremoto che i sismografi dell’INGV hanno registrato nel Canale di Sicilia è stata di 3.4 gradi. Una scossa di intensità medio-alta il cui epicentro è stato calcolato sulla faglia che unisce le isole siciliane di Pantelleria e Linosa. Il sisma è stato avvertito alle 11:30 di questa mattina, quattro ore dopo la scossa di assestamento di 5.0 gradi del Peloponneso e solo un’ora dopo quella da 3.3 gradi della provincia di Messina. L’ipocentro, in questo caso, è stato calcolato dalla Sala Sismica dell’Istituto Nazionale di Geofisica e vulcanologia a 82 chilometri di profondità. Il punto di rilascio dell’energia tellurica coincide con un profondo canyon sottomarino che parte dall’isola vulcanica di Pantelleria e diramandosi raggiunge la vicina isola vulcanica di Linosa, nell’arcipelago delle Pelagie, e l’isola-Stato di Malta. L’epicentro è stato rilevato in prossimità del bivio sottomarino del grande canyon corrispondente ad una antica e profonda faglia. La scossa è stata percepita nettamente a Pantelleria, dove e per fortuna non ha causato danni, ed alla poco più distante Linosa. Nessuna delle isole dista meno di venti chilometri dall’epicentro del sisma verificatosi in mare aperto nel Canale di Sicilia.
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