Dalla versione del decreto Genova approvato dalla Camera nell’iter di conversione in legge e in attesa di approvazione anche dal Senato spariscono gli indennizzi per gli affittuari delle case sfollate e che dovranno essere abbattute per fare spazio ai cantieri di demolizione e ricostruzione del ponte Morandi. A differenza di quanto previsto nelle prime versioni del provvedimento, che ricalcava pedissequamente la legge Pris (Programmi regionali di intervento strategico) della Regione Liguria, i rimborsi inseriti con l’articolo 1-bis sono previsti esclusivamente per i proprietari e gli usufruttuari “delle unità immobiliari oggetto delle ordinanze di sgombero del sindaco della città di Genova”.
Cosa prevede il provvedimento:
Il provvedimento prevede un’indennità ai proprietari di 2.025,5 euro a metro quadrato che tiene conto “del valore venale dell’immobile, delle spese per l’acquisto degli arredi e di ogni altra spesa accessoria per la ricollocazione abitativa, nonché, per ciascuna unità immobiliare”. Inoltre, a ciascuna abitazione, si riconosce una doppia indennità di 45.000 euro, secondo quanto previsto dal Pris regionale, e di 36.000 euro per l’improvviso sgombero. In attesa del via libera di Palazzo Madama, la legge prevede gli stessi indennizzi anche per gli usufruttuari “con corrispondente diminuzione della quota liquidata al nudo proprietario”. Eppure, assicurano dalla Regione Liguria, nelle prime versioni del decreto i rimborsi riguardavano anche i locatari, residenti o quantomeno domiciliati, ovvero per chiunque godesse di diritti reali.