L’attività sismica nel Peloponneso che ha colpito la Grecia e quella nel Tirreno che minaccia la Calabria si aggiunge ad un incessante tremore del maceratese e di Accumoli, la cittadina rasa al suolo dal terremoto del 24 agosto 2016 che distrusse anche Amatrice. Questa notte, alle 02:02, le macerie di Accumoli sono state scosse da un terremoto di 3.0 gradi. Un sisma non isolato e che rientra in un quadro di scosse mai interrotto dall’agosto di due anni addietro, quando un terremoto di 6.0 gradi sventrò comuni ormai “morti” come appunto Amatrice ed Accumoli. Quest’ultima ha subito l’ultima scossa, pari a 2.3 gradi, alle 16:17 di oggi. Altra scossa di entità rilevante è stata registrata dall’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia venerdì 9 novembre ad Altamura. La cittadina sita a metà strada fra Bari e Matera ha sentito tremare la terra sotto i piedi per un sisma di magnitudo pari a 3.5 gradi verificatosi un quarto d’ora prima delle 14 con una profondità di 38 chilometri.
Gli epicentri dei terremoti del Peloponneso, di Altamura e della costa tirrenica calabrese formano un triangolo il cui centro corrisponde alla grande faglia del Golfo di Taranto. Faglia allineata alla dorsale appenninica sul cui versante si trovano i comuni più colpiti dai terremoti degli ultimi anni. Sul versante opposto, nella zona del Tirreno meridionale ed esattamente intorno alla fossa in cui sorge il vulcano sottomarino Marsili, si trova la cintura di fuoco di cui sono parte le Eolie, l’Etna, il Vesuvio ed i Campi Flegrei.