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Allerta meteo arancione su sette regioni, in arrivo temporali e nevicate

In copertina: Alberi di un'intera collina sradicati dal vento in una recente ondata di maltempo

Dalle prossime ore l’Italia sarà al centro di una nuova grave perturbazione. La Protezione Civile ha diramato il suo bollettino con sette regioni in allerta arancione. Sono infatti in arrivo diffusi e forti temporali su diverse regioni del centro-sud, specie quelle del versante tirrenico, deboli nevicate a quote collinari e di fondovalle su alcune zone del nord, e rinforzo della ventilazione su gran parte del paese, con particolare riferimento all’ingresso di intense correnti di bora sull’alto versante adriatico, di tramontana sul golfo ligure e di venti da sud sulle regioni più meridionali della penisola. Tutto ciò, spiega il bollettino della Protezione Civile, a causa dell’azione combinata di una vasta circolazione depressionaria, all’interno della quale si muove aria piuttosto fredda di origine continentale e di un centro di bassa pressione, associato a un flusso umido e temperato, in spostamento dal bacino del Mediterraneo occidentale verso il Tirreno.

Infografica della Protezione Civile con le aree di allerta arancio e quelle di allerta giallo
Sulla base delle previsioni disponibili, il Dipartimento della Protezione Civile d’intesa con le regioni coinvolte – alle quali spetta l’attivazione dei sistemi di protezione civile nei territori interessati – ha emesso un ulteriore avviso di condizioni meteorologiche avverse che integra ed estende quello diffuso nella giornata di ieri. I fenomeni meteo, impattando sulle diverse aree del paese, potrebbero determinare delle criticità idrogeologiche e idrauliche. Sulla base dei fenomeni previsti e in atto, è stata valutata per la giornata di domani, martedì 20 novembre, allerta arancione su tutto il territorio del Lazio, parte di Abruzzo, Molise, Campania, Calabria, Basilicata e sui bacini centro-meridionali e sud-occidentali della Sicilia. È stata inoltre valutata allerta gialla sui settori nord-occidentali del Veneto, sui restanti bacini di Abruzzo, Molise, Basilicata, Calabria e Sicilia, sull’intero territorio di Umbria e Puglia oltre che su gran parte della Sardegna.

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