Il maltese Darren Debono, arrestato a Lampedusa il 20 ottobre dello scorso anno, è tornato in libertà a Malta dopo un anno di arresti domiciliari a Catania. L’uomo era stato rintracciato sull’isola pelagica italiana e raggiunto da una misura cautelare in carcere emessa dal Tribunale etneo nell’ambito dell’operazione “Dirty Oil”. Darren Debono, nell’indagine coordinata dalla Procura Distrettuale di Catania, era risultato tra gli organizzatori dell’associazione a delinquere internazionale dedita al riciclaggio di gasolio libico illecitamente asportato dalla raffineria libica di Zawiya e destinato ad essere immesso nel mercato italiano ed europeo. Il maltese costituiva il punto di contatto con il libico Fahmi Mousa Saleem Ben Khalifa, meglio conosciuto come “il Malem” (il capo). Il libico, a capo di una milizia armata stanziata nella zona costiera al confine con la Tunisia, era anch’egli destinatario di una misura cautelare in carcere nell’ambito della stessa operazione “Dirty Oil”. Del gruppo criminale facevano parte anche l’uomo d’affari maltese Gordon Debono, arrestato anch’egli a Catania, e Nicola Orazio Romeo, indicato nel fascicolo come uomo della mafia siciliana ed anello di congiunzione tra gli affaristi maltesi, i contrabbandieri libici e l’organizzazione criminale siciliana.
Secondo fonti anonime citate dal quotidiano maltese Times of Malta, pare che ieri Debono sia stato visto a Marsaxlokk mentre parlava ai pescatori locali. Darren Debono, ex calciatore della nazionale di calcio maltese, sempre secondo le fonti del Times of Malta, sarebbe anche stato salutato dai sostenitori sulle tribune di una partita di calcio dopo il suo ritorno a Malta la scorsa settimana. Del caso si è occupato il programma di inchiesta di Rai 3 Report. Nella puntata del programma che Sigfrido Ranucci conduce dal congedo di Milena Gabanelli, è stata mostrata l’intervista ad un ex funzionario delle Nazioni Unite che faceva parte del team che stilava relazioni annuali sulla Libia. Il nome di Debono era apparso in un rapporto del 2016, ma non era in rapporti successivi. Il rapporto suggeriva che i servizi segreti spagnoli dovevano fare pressioni perché il nome di Debono fosse lasciato fuori perché l’ex calciatore maltese li stava aiutando nelle loro indagini. Il nome di Darrene Debono risulterebbe anche al Dipartimento del Tesoro degli Stati Uniti che recentemente pare abbia inserito in una black list il prestigioso ristorante dell’uomo arrestato a Lampedusa lo scorso anno. Il ristorante Scoglitti, come si chiamava all’epoca dell’arresto, aveva chiuso i battenti durante i domiciliari che Debono ha scontato a catania per poi riaprire nell’aprile di quest’anno con il nome di Porticello. Questo, dopo la nuova apertura, risulterebbe nell’elenco sensibile del Dipartimento degli Stati Uniti.
Le immagini del trasferimento di Darren Debono dopo l’arresto a Lampedusa il 20 ottobre del 2017
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