di Marcella Piretti
Cherif Chekatt, l’attentatore che martedì ha aperto il fuoco al mercatino di Natale di Strasburgo (uccidendo tre persone e ferendone 13, tra cui un cronista italiano in condizioni molto gravi) non aveva mai lasciato la città e la Francia. Era nascosto in un magazzino in rue du Lazaret, nel quartiere di Neudorf, dove è cresciuto, ed è lì che lo hanno scovato le forze speciali durante un blitz nel tardo pomeriggio di ieri. Il 29enne aveva con se un coltello e una pistola e quando ha visto arrivare le forze speciali ha sparato per primo. Poi è stato colpito dagli agenti. Nessun uomo della Polizia è rimasto ferito nel blitz. “Era un soldato dello Stato islamico”. Così l’agenzia di propaganda dello stato islamico Amaq, poco dopo la notizia della morte di Chekatt, ha rivendicato l’attentato ai mercatini di Natale a Strasburgo.
Dopo l’attentato, gli inquirenti avevano interrogato il tassista sulla cui auto Chekatt è fuggito la sera di martedì. L’uomo ha riferito che Chekatt, dopo averlo minacciato per farsi portare a Neudorf,avrebbe detto di aver sparato per “vendicare i nostri fratelli morti in Siria”. Da martedì a oggi, le autorità francesi hanno schierato 700 persone per dare la caccia al terrorista, che figurava schedato come ‘radicalizzato’. Tredici le persone ferite nell’attentato compiuto ai mercatini, di cui tre in modo gravissimo: tra loro anche Antonio Megalizzi, il giornalista radiofonico italiano di Rovereto, che lotta tra la vita e la morte.
Marcella Piretti – Agenzia DIRE – www.dire.it
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