Le indagini erano state avviate nel 2015 dagli specialisti del G.I.C.O. del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria e coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia capitolina. L’attenzione degli investigatori era stata posta sulla ricostruzione della “carriera criminale” dei membri del nucleo familiare del clan Casamonica ed il corso dell’indagine aveva fatto emergere come, a fronte della titolarità, in via diretta o indiretta, di un ingente patrimonio mobiliare e immobiliare, alcuni esponenti del clan non risultava avessero percepito proventi leciti tali da giustificarne il possesso. Tra gli immobili spicca, in particolare, una porzione di una lussuosa villa in stile liberty in zona Anagnina, alla quale si accede percorrendo un viale alberato, ai lati del quale sono presenti numerose statue in marmo raffiguranti divinità della mitologia. Annessa all’abitazione, i cui interni sono arredati in modo particolarmente sfarzoso, vi è una scuderia, attrezzata per ospitare anche cavalli da corsa.
Militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Roma stanno eseguendo un decreto di confisca nei confronti del 44enne Abramo Di Guglielmi, alias “Marcello Casamonica”, della sorella 36enne Giulia Di Guglielmo e del marito di quest’ultima, il 36enne Romolo Cerello, tutti appartenenti alla famiglia Casamonica-Guglielmi. L’accertata sproporzione tra le ricchezze possedute e i redditi dichiarati, unitamente alla “pericolosità sociale” dei soggetti titolari dei beni ha consentito l’emissione di un provvedimento di sequestro, eseguito nel mese di dicembre 2017, cui segue adesso la confisca. Tra i beni confiscati risultano 8 unità immobiliari e un terreno nella capitale e 8 rapporti finanziari, il tutto per un valore complessivo di circa 2,4 milioni di euro. Gli esponenti del clan soggetti a confisca dei beni sono risultati coinvolti in attività illecite connesse a fatti di gioco d’azzardo, anche in relazione al cosiddetto “trotto da strada”, traffici di droga, rapine e furti, oltre che a numerose truffe.