C’è anche Salvatore Casamonica tra i soggetti risultati far parte di una organizzazione dedita al narcotraffico internazionale. Questi, già colpito da un provvedimento coercitivo per il delitto di associazione mafiosa, aveva un ruolo di primissimo piano. Insieme con il suo luogotenente Silvano Mandolesi, Salvatore Casamonica teneva contatti con narcos sudamericani con cui stringeva accordi per l’importazione in Italia dell’intera produzione annua di cocaina loro riferibile e stimata in circa 7 tonnellate. I trasporti dei carichi di droga dovevano avvenire utilizzando un aereo privato con circa 1 tonnellata di droga per viaggio.
L’albanese Dorian Petoku è invece risultato essere tramite per i rapporti con narcotrafficanti brasiliani per reperire ulteriori quantitativi di stupefacenti. A supporto di Petoku, le indagini hanno rivelato il contributo del montenegrino Tomislav Pavlovic, il quale è risultato essersi recato svariate volte a San Paolo, in Brasile, per curare gli aspetti logistici del traffico. Anche Pavlovic era fondamentale per l’organizzazione e rivestiva un ruolo di assoluto rilievo. L’albanese infatti si muoveva con l’ausilio di gruppi criminali locali brasiliani per corrompere funzionari doganali in servizio presso lo scalo aeroportuale di San Paolo allo scopo di eludere eventuali controlli. Tra i soggetti colpiti dall’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal G.I.P. del Tribunale di Roma, c’è anche Marcello Schiaffini. A quest’ultimo viene contestato il reato di favoreggiamento personale. Schiaffini recapitava infatti i messaggi di Casamonica indirizzati agli altri membri dell’organizzazione in modo da evitare contatti diretti tra gli indagati e minimizzare, per quanto possibile, il rischio di intercettazioni da parte delle Forze dell’Ordine.
Militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza capitolina e del Servizio Centrale Investigazione Criminalità Organizzata hanno così avviato all’alba l’esecuzione, in Italia e in Albania, di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere a carico di quattro elementi di spicco dell’organizzazione – Salvatore Casamonica, Silvano Mandolesi, Tomislav Pavlovic e Dorian Petoku – e del fiancheggiatore Marcello Schiaffini. Le indagini di tipo “tradizionale” sono state accompagnate da una strutturata “operazione speciale”, avviata dagli investigatori del G.I.C.O. del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria e dello S.C.I.C.O. attraverso l’infiltrazione nell’organizzazione criminale di agenti undercover, che sono riusciti a entrare in contatto con Casamonica, conquistandone la fiducia e ottenendo dal pregiudicato compiti di assoluta delicatezza. Incarichi fondamentali ai fini del perfezionamento delle importazioni di droga, fino al reclutamento del pilota e dell’aereo a bordo del quale sarebbe stata trasportata la droga. A tal fine, si è rivelata preziosa la collaborazione con la D.E.A. statunitense, che ha messo a disposizione dell’Autorità giudiziaria italiana un proprio agente e un aeromobile.
In corso d’opera, il gruppo aveva cambiato piani ed individuato nell’aeroporto svizzero di Sion il punto di approdo europeo della droga. Tramite la Direzione Centrale per i Servizi Antidroga, è stata quindi necessaria un’attività di cooperazione internazionale con la Polizia di Ginevra. Anche quest’ultima disponeva l’impiego di un proprio agente under cover che, fingendosi funzionario doganale in grado di garantire l’uscita “sicura” del narcotico, ha tranquillizzato il gruppo che così ha dato nullaosta al proseguo dell’operazione di narcotraffico internazionale. L’importazione della cocaina – il cui quantitativo, già disponibile in Sud America, è stato stimato tra i 500 e i 1000 Kg, a fronte di un “investimento” da parte dell’associazione per delinquere pari a circa 4,5 milioni di euro – non è poi andata in porto a causa dell’arresto, nel luglio del 2018, di Salvatore Casamonica all’esito dell’indagine definita “Gramigna”.
L’arresto di Casamonica ha quindi determinato l’interruzione dei contatti tra gli indagati e gli agenti sotto copertura ed il conseguente abbandono del progetto di importazione di droga. Salvatore Casamonica risultava quindi essere il principale “promotore” e finanziatore del piano. Solidissime fonti di prova raccolte dagli investigatori hanno comunque consentito all’Autorità Giudiziaria di emettere l’odierno provvedimento di cattura nei confronti dei sodali del già carcerato Salvatore Casamonica. L’operazione è stata avviata nel Lazio, in Toscana ed in Albania, con la collaborazione delle autorità di polizia locali attivate dal Servizio per la Cooperazione Internazionale di Polizia del Ministero dell’Interno in sinergia con il II Reparto del Comando Generale della Guardia di Finanza, dove si sta procedendo alla cattura di Dorian Petoku.