di Giuseppe Castronovo
e Mauro Seminara
Le politiche migratorie adottate dall’attuale Governo, sul tema specifico guidato dalla componente leghista, stanno producendo un effetto tra esperti, attivisti ed intellettuali che ne hanno analizzato contenuti ed effetti. Sabato 2 febbraio, tra gli eventi realizzati sul territorio nazionale, incluso quello di Libera, si è svolto a Palermo l’incontro intitolato “Soccorso in Mare e Giustizia in Terra”. Al centro della discussione, della quale relatori erano esperti in materia giuridica, attivisti, avvocati e rappresentanti di Ong, c’è stata la legge 132/2018, detta “decreto sicurezza e immigrazione”, ma anche la deriva sociale ed il ruolo dei media nel crescendo di una opinione distorta che la popolazione italiana ha del fenomeno migratorio.
Non soltanto il Governo a tre premier – Conte, Salvini e Di Maio – è stato oggetto di analisi. La campagna di demonizzazione delle Ong che soccorrono migranti nel Mediterraneo centrale era infatti già iniziata con il Governo Gentiloni, quando alla guida del Viminale c’era l’allora ministro Marco Minniti. L’incontro non ha avuto, di fatto, connotazioni di partito ma è stato un confronto super partes sugli effetti di determinate politiche e delle norme da esse prodotte. Effetti tra cui emergono già distintamente le violazioni della legge del mare, ancor prima delle Convenzioni di Amburgo, da parte di chi omette interventi di soccorso intimorito dalla prospettiva di vedere la propria nave bloccata per settimane a largo di un Paese in attesa che si concluda l’ennesimo braccio di ferro sulla ricollocazione dei migranti. Ma non solo. Il titolo del convegno, Soccorso in Mare e Giustizia in Terra, nasce dal dualismo degli effetti negativi causati dalla campagna politica e di governo sul fronte migratorio. In terra, le azioni di governo, con giudizio condiviso tra giuristi ed altri esperti in materia, causeranno un aumento del numero di migranti costretti a vivere in clandestinità. L’effetto contrario rispetto a quanto annunciato o propagandato presentando il decreto in questione.
Tra i relatori era presente Alessandra Sciurba di Mediterranea Saving Humans, la Ong tutta Made in Italy che ha armato la piccola nave Mare Ionio quando oltre il 50 % delle Ong che operavano nel Mediterraneo centrale sono state costrette ad abbandonare le proprie missioni sulla rotta libica. L’incontro si è tenuto sabato mattina e durante l’esposizione dei relatori diveniva di pubblico dominio che la Procura di Catania si era pronunciata sulla Sea Watch 3, ferma nel porto etneo, stabilendo l’insussistenza di rilievi penali nella condotta della Ong. Alessandra Sciurba, commentata a caldo la notizia riguardante la Ong tedesca, ha poi spiegato cosa è Mediterranea Saving Humans e come nasce una Organizzazione umanitaria per il salvataggio dei migranti nel Mediterraneo centrale.
“Oggi siamo alla caduta delle libertà previste dalla Costituzione”. Queste le parole del professor Fulvio Vassallo Paleologo, già docente della facoltà di Giurisprudenza dell’Ateneo di Palermo, membro dell’Associazione Diritti e Frontiere. Il professor Vassallo Paleologo, conosciuto dai lettori di Mediterraneo Cronaca per le sue attente analisi tecnico-giuridiche del fenomeno migratorio e degli specifici eventi ad esso correlati, in vari casi consulente della difesa di Ong nel periodo di attacchi subiti già con il Ministero di Marco Minniti, ha puntualizzato lo stato attuale dei fatti scindendo la realtà dalla mistificazione mediatica. Fulvio Vassallo Paleologo non ha quindi risparmiato il Governo ed il “decreto Salvini” di una lucida e dettagliata requisitoria, ricordando inoltre che le limitazioni del diritto e della libertà che Lega e M5S stanno attuando non sono soltanto a spese dei migranti ma anche degli italiani.
L’avvocato Michele Calantropo, patrocinante al Foro di Palermo, ha ribadito i rischi ed i pericoli già conclamati di cui è causa il decreto sicurezza ed immigrazione varato a dicembre dello scorso anno dal Governo in carica.
All’incontro ha partecipato in qualità di relatore il professor Carmelo Lucchesi del Cobas. Intervistato, il professore ha fornito una lucida disamina dello scenario culturale ed internazionale, tra genocidi di cui sono vittime quasi sempre popoli asiatici e africani – gli stessi su cui si riflettono storici interessi euro-atlantici o che sono stati vittime proprio di Paesi colonialisti nel cui elenco compare anche l’Italia – le ripercussioni sociali delle politiche aziendali bancarie che mietono più vittime dei micro-crimini commessi da delinquenti italiani e stranieri. L’accusa, pungente e neanche tanto velata, del professor Lucchesi va quindi verso il “sistema” di cui l’attuale Governo si diceva nemico prima delle elezioni, evidenziando come allo stato attuale il Governo gialloverde stia identificando nel migrante l’unico nemico del popolo e da offrire in pasto al popolo che purtroppo si beve ormai di tutto.