Il Senato della Repubblica italiana ha approvato il primo passaggio camerale del disegno di legge costituzionale con cui la maggioranza intende ridurre drasticamente il numero i parlamentari. Con 185 voti a favore, 54 contrari e 4 astensioni, l’assemblea di senatori ha approvato il DDL che adesso passerà alla Camera dei deputati. L’esame del testo è stato discusso ieri, in una seduta fiume per la decisione della presidente Maria Elisabetta Alberti Casellati di calendarizzare in un’unica giornata il dibattito e la discussione degli emendamenti. Il testo, relatore il leghista Roberto Calderoli, prevede la riduzione da 630 a 400 dei deputati e da 315 a 200 dei senatori. Di un terzo ridotte anche le rappresentanze parlamentari per gli italiani all’estero. Su questo ultimo aspetto del disegno di legge costituzionale si è concentrato ieri uno dei momenti più tesi in Senato.
La riduzione, nel caso della Camera dei deputati, da 12 ad 8 rappresentanti per l’estero comporta infatti un difficile, se non impossibile, lavoro in campagna elettorale ed un ancor meno probabile lavoro di effettiva rappresentanza dei deputati eletti in rapporto ai milioni di italiani all’estero che dovrebbero rappresentare. Il disegno di legge costituzionale, di iniziativa parlamentare firmato da Gaetano Quagliariello, appare ad oggi un vero miracolo di coesione trasversale dei partiti italiani. Presentato addirittura il 4 aprile 2018, un mese dopo le lezioni politiche e due mesi prima della formazione del Governo con relativa maggioranza parlamentare, è stato approvato oggi con oltre quattro quinti dei senatori favorevoli. Una maggioranza forte in un’aula debole, visto che l’assemblea per il voto di una riforma storica della Costituzione, che tocca il suo più sacro equilibrio rappresentato dal potere legislativo in rappresentanza del popolo, ha visto in aula soltanto 243 senatori su 315.