Risposte da Arpa e Asl sulla situazione ambientale di Taranto e in particolare del rione Tamburi, dove da sabato due scuole sono state chiuse, su ordinanza del sindaco Rinaldo Melucci, per i possibili pericoli per la salute pubblica. A chiedere che arrivino risposte da Arpa e Asl è il consigliere regionale del gruppo misto alla Regione Puglia, Gianni Liviano, che ha chiesto l’audizione di Arpa e Asl Taranto nella quinta commissione consiliare Ambiente della Regione. La richiesta del consigliere Liviano è stata sottoscritta anche dai consiglieri regionali Pentassuglia, Amati, Blasi, Cera e Mennea. I temi all’ordine del giorno dell’audizione sono finalizzati a comprendere la situazione “collinette ecologiche” e fare luce sui pericoli per la salute, sugli indici cancerogeni nel quartiere Tamburi e sulla concentrazione di diossina nell’intera città di Taranto aumentata rispetto al passato e che supera il livello previsto dalla normativa vigente”.
“Rivolgo dunque il mio accorato appello al sindaco di Taranto, Rinaldo Melucci, affinché possa concordare con la dirigenza scolastica e con le istituzioni preposte una soluzione che sia definitiva e che tuteli tanto la salute dei piccoli quanto il loro diritto all’istruzione”. È quanto ha chiesto ieri la presidente di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni, al sindaco di Taranto Rinaldo Melucci che ha emesso una ordinanza di chiusura di due scuole del quartiere Tamburi della città per problemi legati all’inquinamento. “I bambini del rione Tamburi di Taranto hanno diritto alla salute e all’istruzione. La chiusura temporanea di una scuola elementare – dopo l’accertamento del rischio di dispersione dei veleni contenuti nelle collinette ecologiche di Acelor Mittal sequestrate perché realizzate con tonnellate di rifiuti industriali e scorie dell’altoforno dell’ex Ilva- è un pannicello caldo che non risolverà il problema dell’esposizione dei bambini del Tamburi ai veleni – aggiunge- tantomeno la dislocazione dei 700 scolari in tutte le scuole della città, con conseguenti gravi disagi e interruzione del percorso didattico, potrà garantire il diritto all’istruzione dei bambini”.
Agenzia DIRE
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