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Una boccata di ossigeno per l’informazione

di Mauro Seminara

La stampa italiana vive uno dei suoi più gravi momenti di crisi. Tante le ragioni che hanno reso le testate giornalistiche, grandi e storiche, ormai poco credibili ed in piena crisi economica. Tra queste c’è sicuramente la politicizzazione, ormai da anni palese. Dichiarata appartenenza politica che ha posto testate, le cui proprietà non sono di editori direttamente impegnati in politica, al pari di quelle dei grandi leader accalappia voti. Finanziamenti pubblici e priorità elettorali hanno causato un grave distacco nel rapporto fiduciario tra le redazioni, comunque composte in maggioranza numerica da scrupolosi e puntuali giornalisti, ed i lettori sempre più smarriti nella tempesta di titoli e commenti sui social. Altro motivo di crisi dell’editoria, in particolare quella dell’informazione, è l’accanimento terapeutico verso la stampa cartacea. Questo ha impedito, per anni troppo lunghi, la migrazione verso internet delle testate giornalistiche di calibro.

Nel frattempo però, con il trascorrere degli anni sul paziente intubato, i “big data” hanno monopolizzato i sistemi di diffusione e di sponsorizzazione sul web. Oggi, infatti, una grande redazione non potrebbe mai sopravvivere con i soli annunci sul proprio sito internet perché i costi di inserzione sono resi troppo bassi da un mercato monopolista con il proprio vertice all’estero. Forse basterebbe una legge. Una fra le tante proposte da chi si preoccupava soltanto di regolamentare il mondo delle fake news o di controllare l’informazione non allineata, che nessuno ha purtroppo mai proposto. Basterebbe vietare a norma di legge, entrando a gamba tesa sul libero mercato, gli annunci del colosso internazionale del web sulle testate giornalistiche online. Questi sono infatti i siti internet che generano il maggior volume di traffico per i contenuti certificati, e per uno sponsor rappresentano un valido veicolo per l’immagine della propria impresa. Ma fino a quando questi spazi pubblicitari si potranno acquistare per pochi centesimi invece che con programmi di inserzione mirata e diretta, per le testate online non ci sarà futuro. Come futuro non ci potrà essere per quelle cartacee, travolte da vertenze e ritardi sugli stipendi dei giornalisti e condannate alla pubblicazione con tempi atavici per la velocità del mondo odierno. A meno che questi tempi di pubblicazione da “domani in edicola” non siano più che ampiamente giustificati dai contenuti esclusivi, scoop veri e propri, prodotto da validissimi giornalisti che possono lavorare per scoprire e non solo per “riscrivere”.

Il gioco di parole del titolo richiama “Ossigeno per l’informazione”, l’associazione con sede a Roma il cui acronimo significa OSservatorio Su Informazioni Giornalistiche E Notizie Oscurate. L’associazione, costituita nel 2011, da anni si occupa anche di assistenza ai giornalisti minacciati dalle cosiddette cause temerarie, o se preferite: “cause intimidatorie”. A fronte di quelle testate in crisi di cui sopra, che possono permettersi di garantire assistenza legale ai propri dipendenti ma lo fanno soltanto ormai in casi di diatribe politiche mirate ed in certi casi premeditate, c’è un mondo di micro-redazioni con validissimi giornalisti che però troppo spesso vengono zittiti dalle querele di uomini politici – minuscoli, piccoli, medi e grandi – ed imprenditori che citano in giudizio solo perché consapevoli che chi non guadagna non si può permettere di difendersi in Tribunale. Secondo le ultime stime di Ossigeno per l’Informazione, solo in Sicilia, ogni anno, oltre 400 giornalisti vengono querelati. Querele che spesso tentano di aggirare il normato diritto di rettifica proprio per intimidire un giornalista piuttosto che correggere un articolo. Tanto è che, delle oltre 400 querele annue censite da Ossigeno per l’Informazione in Sicilia, l’87% si conclude con il proscioglimento. Su circa quattrocento, quindi, 350 si concludono con sentenza che assolve il giornalista. Ma questi, comunque, durano anni. Nel frattempo, il giornalista querelato subisce un enorme stress psicologico ma anche economico. L’effetto conseguente è la censura spontanea di chi, già reduce da un procedimento, ci penserà due o più volte prima di scrivere qualcosa che potrà concorrere a nuove querele.

La boccata di ossigeno per l’informazione, da cui il titolo, riguarda proprio i giornalisti siciliani e l’iniziativa dell’Ordine dei Giornalisti di Sicilia. Il presidente dell’Ordine siciliano si chiama Giulio Francese, non per un caso ma perché il padre era quel Mario Francese che ogni nuovo giornalista studia per meglio comprendere la professione. Giulio Francese ha portato avanti una prima iniziativa dell’allora presidente Riccardo Arena, collega anch’esso del Giornale di Sicilia di Palermo, giungendo ad una forma di tutela per i giornalisti siciliani che potrebbe cambiare le sorti della professione incidendo fortemente sulla sicurezza legale dei buoni giornalisti di cui la Sicilia è ricca. Riprendendo l’analoga iniziativa del 2014 di Arena, l’Ordine dei giornalisti di Sicilia ha deciso di aprire uno sportello legale gratuito per i colleghi che si dovessero trovare alle prese con querele o richieste di risarcimento civile. “Abbiamo voluto accogliere il grido di allarme di molti colleghi – spiega il presidente Giulio Francese – stufi di essere bersagliati da querele temerarie e richieste di risarcimento che sono diventati strumenti di intimidazione di massa, come dimostra l’alto numero di proscioglimenti. In ogni caso le querele, quando arrivano, ti tolgono il sonno e ti costringono a spendere molti soldi per poterti difendere. Soldi che tante volte i colleghi non hanno, perché precari o pagati quattro soldi ad articolo. Non potevamo ignorare questa richiesta di aiuto, specialmente in un momento così difficile per la categoria, un momento in cui siamo chiamati a dare segnali di compattezza e di solidarietà”.

L’Ordine dei Giornalisti di Sicilia si avvarrà della collaborazione degli avvocati Marcello Montalbano e Salvatore Ferrara, esperti in materia che forniranno attività di consulenza. “Ringraziamo sentitamente – dice Giulio Francese riferendosi agli avvocati – per avere accettato di mettere al servizio dei colleghi la propria competenza”. Per contattare lo sportello querele dell’Ordine, basterà telefonare dalle ore 15 alle 17 del primo martedì e del terzo giovedì del mese al seguente numero: 091-7745914.

Mauro Seminara: Giornalista palermitano, classe '74, cresce professionalmente come fotoreporter e videoreporter maturando sulla cronaca dalla prima linea. Dopo anni di esperienza sul campo passa alla scrittura sentendo l'esigenza di raccontare i fatti in prima persona e senza condizionamenti. Ha collaborato con Il Giornale di Sicilia ed altre testate nazionali per la carta stampata. Negli anni ha lavorato con le agenzie di stampa internazionali Thomson Reuters, Agence France-Press, Associated Press, Ansa; per i telegiornali nazionali Rai, Mediaset, La7, Sky e per vari telegiornali nazionali esteri. Si trasferisce nel 2006 a Lampedusa per seguire il crescente fenomeno migratorio che interessava l'isola pelagica e vi rimane fino al 2020. Per anni documenta la migrazione nel Mediterraneo centrale dal mare, dal cielo e da terra come freelance per le maggiori testate ed agenzie nazionali ed internazionali. Nel 2014 gli viene conferito un riconoscimento per meriti professionali al "Premio di giornalismo Mario Francese". Autore e regista del documentario "2011 - Lampedusa nell'anno della primavera araba", direttore della fotografia del documentario "Fino all'ultima spiaggia" e regista del documentario "Uomo". Ideatore e fondatore di Mediterraneo Cronaca, realizza la testata nel 2017 coinvolgendo nel tempo un gruppo di autori di elevata caratura professionale per offrire ai lettori notizie ed analisi di pregio ed indipendenti. Crede nel diritto all'informazione e nel dovere di offrire una informazione neutrale, obiettiva, senza padroni.
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