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Arrestati i due pistoleri da far west di Siracusa

I due giovani pregiudicati al momento del raid intimidatorio di Siracusa

Spavaldi e con il volto scoperto avevano sparato, in pieno giorno, in direzione dell’abitazione di un pregiudicato che sconta gli arresti domiciliari. Si tratta di due giovani di 20 e 19 anni che armati, in sella ad uno scooter, inviavano il loro personale “messaggio” – stando alle prime ricostruzioni degli investigatori – rivolto alla figlia del pregiudicato. L’episodio che ha generato il rancore da cui è poi partita l’azione intimidatoria risale all’11 agosto dello scorso anno, quando i due giovanissimi criminali, evasi dagli arresti domiciliari, rimasero coinvolti in una rissa per cause che coinvolgono la figlia del pregiudicato sulla cui abitazione sono stati esplosi colpi d’arma da fuoco. La spedizione intimidatoria ha però un fortuito incidente di percorso per i due pistoleri da far west: nel corso dell’azione, tra i passanti che assistevano loro malgrado all’azione dei due delinquenti, era presente anche un militare della Guardia di Finanza. Circostanza che ha consentito maggiore rapidità nella ricostruzione di circostanza e dettagli con cui gli inquirenti sono risaliti all’identità dei due ragazzi appena maggiorenni.

Agenti a casa di uno dei due criminali

Le indagini sono state condotte dalla Guardia di Finanza e dalla Polizia di Stato che, coordinate dalla Procura della Repubblica di Siracusa e grazie alla puntuale descrizione fornita dal passante delle Fiamme Gialle, hanno recuperato tutti i filmati utili all’identificazione dei ricercati. E tra le videocamere dei circuiti di videosorveglianza di attività commerciali e strutture alberghiere della zona, agenti di Polizia e militari delle Fiamme Gialle hanno ritrovato i due spavaldi criminali, ne hanno identificato le rispettive identità e li hanno poi ritrovati – con evidenza di riscontro – per le strade della borgata di Santa Lucia. La spavalderia dei due giovani è durata quindi soltanto poche ore ed alle prime luci è arrivata per loro la brutta sveglia degli agenti che li hanno tratti in arresto. Per la pericolosità degli indagati e la insindacabile gravità dei fatti – gli spari in pieno giorno a Siracusa potevano causare gravi conseguenze – il Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Siracusa ha riconosciuto valida la richiesta del pubblico ministero disponendo la misura cautelare in carcere.

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