Lo hanno battezzato “Lupin di Fiumicino”, oltre che per la destrezza anche per la sua origine transalpina. Si tratta di un ladro, trentenne, che con estrema cura sceglieva le vittime a cui sottrarre con destrezza il bagaglio prima di allontanarsi dall’aerostazione della capitale. L’arresto è avvenuto con flagranza di reato ed ha dimostrato la capacità del Lupin aeroportuale di inquadrare i bagagli potenzialmente più ricchi. Nel caso specifico era stato scelto lo zaino di un sacerdote in arrivo dal Vietnam. Il prete era distratto dalla telefonata con cui stava organizzando la parte finale del suo lungo viaggio, quando il ladro gli sottraeva il bagaglio contenente due personal computer di ultima generazione, un tablet e denaro contante per un valore complessivo di circa 7.000 euro.
Militari della Guardia di Finanza stavano effettuando il loro regolare giro di pattugliamento presso il Terminal 3 dell’aeroporto di Roma Fiumicino quando hanno notato i movimenti repentini e circospetti di un soggetto che aveva comunque l’aria di un passeggero in transito. Insospettiti dal comportamento dell’uomo, i militari lo hanno tenuto d’occhio fino a quando questo non ha sottratto lo zaino al sacerdote per poi tentare di allontanarsi velocemente dall’aeroporto Leonardo da Vinci. Inseguito all’interno del terminal, il Lupin di Fiumicino è stato bloccato e tratto in arresto.