di Antonio Bravetti
Al grido di “vergogna, vergogna” un ragazzo ha contestato il vicepremier Matteo Salvini all’uscita di palazzo Madama. Dopo il voto dell’aula sul caso Diciotti, il ministro dell’Interno ha lasciato il Senato e si è diretto a piedi verso un bar lì vicino. Qui è stato intercettato, seppur a qualche metro di distanza, da un ragazzo con le mani dipinte di rosso sangue. “Vergogna”, ha gridato il giovane mentre le forze dell’ordine lo respingevano tenendolo lontano da Salvini. “Oggi si calpestano la Costituzione italiana – ha detto il ragazzo – e i diritti umani. Migliaia di persone muoiono nel Mediterraneo e il Parlamento difende il ministro. Il governo si è tutto autoaccusato, ha violato l’articolo 13 della Costituzione sull’illegale detenzione”. Salvini, che non è mai entrato in contatto con il contestatore, è poi entrato in un bar del centro.
Antonio Bravetti – Agenzia DIRE
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