di Mauro Seminara
Il fascismo è il movimento politico che Benito Mussolini fondò nel 1919 e con cui tre anni dopo raggiunse il potere in Italia. Il fascismo, come termine, non è originale e si estende in tutta Europa a quei movimenti politici sovversivi nati in piena crisi post Prima Guerra Mondiale. Al fascismo italiano seguì il Nazismo tedesco.
Il nazismo, per esteso “nazionalsocialismo”, nasce con Adolf Hitler ed il suo Partito Nazionalsocialista Tedesco dei Lavoratori (NSDAP) lo condusse al potere nel 1933. Hitler instaurò un regime populista di nazionalismo del socialismo radicale, razzista e totalitario. Nel 1939 i nazisti invasero la Polonia ed Hitler continuò a dichiarare guerra ad altri Stati fino alla incondizionata resa dei tedeschi nel 1945. Fu la Seconda Guerra Mondiale.
Il generale Francisco Franco Bahamonde è il padre del “franchismo”. La definizione tra origine dal regime politico di dittatura parlamentare che il generale instaurò in Spagna al termine della guerra civile. Il franchismo, anche nella simbologia, trae spunto dal fascismo.
Il berlusconismo è un fenomeno di diversa natura, opposto a quello totalitario e dittatoriale dei regimi d’impronta militare, ma che a suo modo ha comunque rivoluzionato culturalmente un Paese sdoganando tabù e demolendo valori. Nato a seguito della deflagrazione della cosiddetta Prima Repubblica, il movimento politico patronale di Silvio Berlusconi attua immediatamente una visione culturale e politica liberistica. La sua forza di convincimento mediatico ed il suo carisma indurranno gli italiani ad una profonda mutazione culturale con l’assoluzione ex ante di peccati e desideri materiali e carnali. La donna diverrà ancor più oggetto e la corruzione non indignerà più il popolo.
Il salvinismo è un fenomeno inedito che sembra però includere caratteristiche di ogni precedente “ismo”. Come per molti tiranni del passato e presenti, anche il padre del salvinismo ha un grado pur non essendo un militare. Nel caso specifico però si dovrà accontentare di un calcistico “capitano” invece di un più eccellente generale o colonnello. Anch’egli però indossa con una certa continuità uniformi di Forze dell’ordine o Forze armate pur non avendone titolo. Molto si è discusso su questo vezzo, ufficialmente di banale solidarietà di un ministro verso questo o quell’altro corpo dello Stato, ma se unito alle varie citazioni mussoliniane – come “molti nemici molto onore”, “l’asse Roma-Berlino” ecc – assume una luce lievemente diversa. Il ministro dell’Interno Matteo Salvini ha di altri predecessori caratteristiche assolutamente autoritarie. La pretesa di poter violare la legge in favore di un presunto nobile scopo nazionale fa di lui un piccolo dittatore del ventunesimo secolo che usa il populismo come e meglio dei leader fascisti, nazisti e berlusconisti.
Il sogno italiano di Berlusconi era infatti di stampo americanista, quello di Salvini appare molto più prossimo ad una impronta stalinista. La forza mediatica di Berlusconi era in parte contrastata da altri canali di diffusione di massa analoghi per tipologia e forza ai suoi. Il metodo di comunicazione di Salvini invece è un aggiornamento tecnologico rispetto ai mass media di Berlusconi – il web invece della Tv, i social invece dei giornali – ed attua un meccanismo molto più diretto di populismo ed attualmente incontrastato, se non dall’alleato di governo che usa lo stesso metodo. Quasi a trarre spunto da più antichi tiranni, il salvinismo prevede esattamente ciò che il popolo vorrebbe sentirsi dire e lo dice come Mussolini fece con il suo “Il Popolo d’Italia” fondato nel lontano 1914. Ognuno dei predetti padri di nera cultura, Mussolini, Franco, Hitler, Berlusconi, si ritenne al di sopra della legge per volontà popolare. In alcuni casi, gli oppositori in Parlamento pagarono con la vita la mancata accondiscendenza. Il padre del salvinismo pretende anch’egli di poter agire in nome del popolo italiano senza dover temere il giudizio della magistratura. Il Parlamento italiano è stato già più volte sollevato della propria autorità e Salvini, e partner, ha operato in stile regime totalitario. Come per analoghe importanti correnti culturali, Salvini sta creando una propria corrente salvinista. Questa, purtroppo, sta illudendo i suoi fanatici ammiratori di poter offendere verbalmente e fisicamente, di poter odiare sulla base di differenze razziali e culturali, di poter aggredire chi non la pensa allo stesso modo e di poter pretendere “pulizia” violando leggi e Costituzione. Olio di ricino 2.0, in stile fascista, superiorità di razza in stile ariano nazista e impunità per amore del popolo come per l’alleato – scomodo – padre del berlusconismo. Il salvinismo è però solo all’inizio della sua vita.