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Caio Giulio Cesare Mussolini

di Vittorio Alessandro

Se conoscessi un Tizio di nome, poniamo, Isidoro Einstein, non riuscirei a sottrarmi al richiamo del suo nome e Isidoro godrebbe, ai miei occhi, di una certa rendita di posizione.

Ciò vale anche per Caio e, naturalmente, anche per Caio Giulio Cesare Mussolini, pronipote del duce. È sacrosanto che le colpe dei padri non ricadano sui figli, e quelle dei bisnonni ancor meno, ma il signor Caio non avrebbe corso alcun rischio se si fosse limitato a fare, per esempio, l’ingegnere nucleare o il pizzicagnolo.

Ha deciso, invece, di candidarsi alle europee con (guarda un po’) Fratelli d’Italia, e ora, dunque, non può protestare per il malumore che gli sembra di avvertire intorno.

Non può farci nulla, ed è bene che lui sappia, insieme a quel vulcano di inediti che è Giorgia Meloni, che il massimo concedibile a entrambi è la diffidenza più sgraziata.

Vittorio Alessandro: Ammiraglio in congedo, è stato a lungo responsabile della comunicazione della Guardia costiera e del reparto ambientale delle Capitanerie. Ha curato l’informazione istituzionale in occasione delle migrazioni via mare nel 2011 e del sinistro della Costa Concordia nel 2012; ha guidato la missione ambientale italiana Bahar in Libano nel 2006. Dal 2012 al 2017 ha presieduto il Parco Nazionale e l’Area marina protetta delle Cinque Terre. Nel 2014 ha pubblicato “Puntonave” (Mursia editore) e dal 2012 cura l’omonima pagina su Facebook.
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