La nave italiana della Ong Mediterraena Saving Humans è pronta a riprendere il mare. Lo farà domani dal porto di Marsala, in Sicilia, per la sua seconda missione del 2019. La prima si era conclusa con un ennesimo braccio di ferro a discapito delle persone soccorse da una nave di Ong ed un tentativo – fallito – di incriminare nave ed equipaggio per presunte irregolarità. Nel caso specifico era stata posta sotto sequestro probatorio, nel porto di Lampedusa, dalla Procura della Repubblica di Agrigento che aveva aperto un fascicolo su alcuni aspetti della missione che dovevano essere chiariti, compresa la forzatura che la nave ha effettuato al tentativo di blocco intimato dalla Guardia di Finanza al confine con le acque territoriali italiane a largo di Lampedusa. La nave era poi stata dissequestrata dalla stessa Procura diretta dal procuratore capo Luigi Patronaggio prima che scadessero i termini per la eventuale richiesta di convalida.
A bordo della Mare Jonio, per questa missione, non ci sarà la guest star che certo piacerebbe decisamente poco al ministro dell’Interno – e dei “porti chiusi” – Matteo Salvini: il senatore, ex M5S, Gregorio De Falco. Mediterranea Saving Humans conferma che l’intenzione, reciproca, è quella di avere a bordo della Mare Jonio l’ufficiale di Marina De Falco, ma la missione è ancora da concordare. Il senatore è un uomo di mare, ufficiale in congedo temporaneo della Guardia Costiera, ex Movimento 5 Stelle da quando si è rifiutato di votare in favore del decreto sicurezza e immigrazione del vicepremier e ministro Salvini e, dulcis in fundo, anche uno dei senatori membri della Giunta per le immunità parlamentari del Senato che ha votato per autorizzare il Tribunale dei ministri a rinviare a giudizio il ministro dell’Interno per il presunto sequestro di persona del caso Diciotti. Con un Gregorio De Falco a bordo – senatore della Repubblica, laureato in Giurisprudenza ed ufficiale di Marina – la Mare Jonio sembra lanciare il guanto della sfida alla politica dei porti chiusi.