di Vittorio Alessandro
“Non entrerà in porto da nave libera”, ha detto il ministro dell’Interno, e infatti la “Mare Jonio” è stata subito posta sotto sequestro a Lampedusa, dicono le cronache, “per alcune irregolarità”.
Modalità insincere e non degne di uno stato di diritto.
Nel frattempo, il Canale di Sicilia è attraversato da barconi in pericolo e la cosiddetta guardia costiera libica neppure risponde alle chiamate.
È urgente che l’Organizzazione Marittima Internazionale revochi il riconoscimento della zona SAR libica, anche in considerazione dello stato di guerra in cui versa quel Paese, e che l’Italia riprenda con forza il ruolo di coordinamento dei soccorsi nel Mediterraneo.
Ne va della vita di moltissime persone.
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