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Le fiction scomparse su Riace e Lampedusa

In questo momento come mai nella loro lunga storia, Riace e Lampedusa hanno macro-punti in comune. Entrambe sono state simbolo, agli occhi del mondo intero, di tolleranza ed accoglienza. Entrambe hanno avuto un sindaco divenuto famoso in tutto il mondo. Entrambe hanno avuto una fiction dedicata che non è mai stata trasmessa. Infine, entrambe hanno visto alle urne la Lega prendere la percentuale maggiore di voti. A Riace, piccolo comune della Calabria ormai spopolato e moribondo, preda ideale per le ‘ndrine locali che avevano a disposizione terre ed edifici in abbandono, un insegnante aveva dato il via alla rinascita partendo da uno sbarco di migranti e dalla conseguente necessità di accogliere, se pur provvisoriamente, quelle persone. L’insegnante divenne poi sindaco, per tre mandati consecutivi, ed il piccolo comune divenne il “modello Riace”, il laboratorio di inclusione migratoria realizzato da Mimmo Lucano e studiato da inviati di ogni Paese del mondo per la sua efficienza e per la sua pace. Lampedusa, isola pelagica da sempre punto di riparo per chi in mare ha bisogno di un vicino e sicuro approdo, era l’isola degli sbarchi prima e l’isola dell’accoglienza dopo. Lampedusa divenne la “Porta d’Europa”, dal nome del monumento di Mimmo Paladino, ed in seguito alle sventurate decisioni dell’allora ministro dell’Interno leghista Roberto Maroni divenne anche simbolo di tolleranza ed accoglienza agli occhi del mondo. Era l’anno della “primavera araba” e le migliaia di migranti abbandonati sull’isola senza servizi ed il prodigarsi dei lampedusani valsero per l’isola ripetute proposte e candidature al Nobel per la Pace oltre ad una infinità di premi.

Il sindaco di Riace, Mimmo Lucano, fu soggetto di una sceneggiatura per fiction televisiva. Il medico di Lampedusa, Pietro Bartolo, fu protagonista nel docufilm “Fuocoammare” di Gianfranco Rosi – che vinse l’Orso d’Oro al festival di Berlino – ed il suo libro “Lacrime di sale” divenne anch’esso soggetto per la sceneggiatura di una fiction televisiva. Le produzioni non si limitarono a commissionare le sceneggiature, ma girarono le fiction, le montarono e le resero pronte per la trasmissione televisiva. Nei panni di Mimmo Lucano si era cimentato Beppe Fiorello, mentre in quelli di Pietro Bartolo c’era Sergio Castellitto. Entrambi attori di fama che hanno collezionato solo successi per i ruoli interpretati. Il sindaco Fiorello ed il medico Castellitto però non sono mai stati visti dai telespettatori della Tv pubblica RAI.

Si sarebbe intitolata “Tutto il mondo è paese” la fiction diretta da Giulio Manfredonia per Picomedia, Ibla Film e Rai Fiction. Beppe Fiorello interpretava il sindaco di Riace, Mimmo Lucano, e la produzione era già stata confezionata quando si capì che non sarebbe mai andata in onda. Sul caso si schierò con forza l’attore siciliano protagonista del film che, dopo aver conosciuto quella realtà ed il vero sindaco di cui avrebbe dovuto vestirne i panni, prese particolarmente a cuore la vicenda. Un tweet di Fiorello recitava con non nascosta ira: “Non è la prima volta che una mia #fiction viene bloccata, anni fa le #foibe, il governo di allora non gradì, poi la storia di #graziellacampagna, l’allora Min. della Giustizia si indignò, ora #Riace, bloccata perché narra una realtà e nessuno/a dei miei colleghi si fa sentire”.

La fiction venne quindi bloccata ed il caso produsse anche una interrogazione scritta, firmata dai parlamentari dem Antonio Viscomi e Carla Cantone, alla Commissione di Vigilanza Rai. La Rai si era presa anche la briga di rispondere al tweet dell’attore protagonista di “Tutto il mondo è paese” spiegando che “Non esiste nessun blocco della messa in onda, la fiction è stata semplicemente sospesa” e che verrà presa una decisone all’esito della causa di tale sospensione: le indagini a carico del sindaco di Riace, quello vero. Il polverone si era alzato sul finire della scorsa estate, quando al ministero dell’Interno sedeva già titolare il vicepremier del nuovo Governo. La fiction era però in lunga attesa ed a settembre del 2018 era solo divenuto chiaro che la produzione a cui aveva partecipato anche Rai Fiction era andata fuori palinsesto.

La scorsa estate, mentre montava la diatriba sulla fiction di Riace, a Lampedusa toglievano le tende attori, tecnici e mezzi delle riprese di un’altra fiction su persone in prima linea sul fronte dell’accoglienza ai migranti. “Lacrime di sale”, la fiction diretta da Maurizio Zaccaro per Stemal Entertainment, Ipotesi Cinema e Rai Cinema, era attesa nel palinsesto Rai tra l’inverno 2018/2019 e l’estate dell’anno in corso. Anche la fiction sul medico di Lampedusa, magistralmente interpretato da Sergio Castellitto, è scomparsa dal palinsesto Rai malgrado sul dottor Pietro Bartolo non vi fossero in sospeso indagini o avvisi di garanzia come nel caso di Mimmo Lucano. Tra i produttori esecutivi della fiction c’erano tra l’altro nomi in comune con un’altra fiction ambientata a Lampedusa, diretta da Marco Pontecorvo per Fabula Pictures in collaborazione – sempre – con Rai Fiction.

Si intitolava “Lampedusa – Dall’orizzonte in poi”, era interpretata dagli attori protagonisti Claudio Amendola e Carolina Crescentini, e raccontava Lampedusa ed il suo centro di accoglienza per migranti attraverso l’esperienza di un uomo della Guardia Costiera che scopriva il servizio di soccorso ai migranti nel Mediterraneo centrale ed il lavoro di accoglienza sull’isola trovando così anche un proprio nuovo equilibrio. La fiction “Lampedusa – Dall’orizzonte in poi” andò in onda a settembre del 2016 ed ebbe un notevole successo. Tanto da far pensare in ambiente Rai Fiction ed anche tra i produttori che realizzano fiction televisive di replicare con Riace prima e bis di Lampedusa dopo.

Ufficialmente, la fiction su Riace venne bloccata per le indagini a carico di Mimmo Lucano, pur non essendo mai stato un limite per la realizzazione e trasmissione di fiction su persone e fatti realmente accaduti, magari con nomi di fantasia, i cui esiti processuali non sono ancora stati scritti. Basti vedere tutte le fiction sui fatti di mafia, sui giudici e sugli agenti uccisi dalla mafia con processi ancora in corso per verificare chi era il reale esecutore e chi lo sconosciuto vero mandante. Della fiction su Pietro Bartolo, il medico di Lampedusa che è stato appena eletto al Parlamento europeo con il maggior numero di preferenze (se non si considerano i capi partito già impegnati con incarichi pubblici ma capilista in tutte le circoscrizioni), non si sa più nulla ed è adesso probabile che la nuova posizione da europarlamentare del medico che Sergio Castellitto aveva interpretato possa costituire un ulteriore pretestuoso motivo per cancellare la trasmissione del film a vita, o fino a quando ci sarà questa “vena politica” anti-accoglienza in Italia.

Redazione:
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