di Vittorio Alessandro
Chissà se esiste ancora il Parlamento, in questo Paese delle dirette Facebook. Se esistesse (e se uno dei suoi presidenti ci risparmiasse dichiarazioni francamente stonate), vedremmo ciò che, in un momento di cortocircuito istituzionale senza precedenti, sarebbe il passo previsto dalla Costituzione (articolo 66): un messaggio alle Camere del Presidente della Repubblica che potrebbe suonare più o meno così: “Il Paese ha bisogno di risposte urgenti, sul piano interno e internazionale. Imponete, dunque, al ministro degli Esteri e a quello dell’Economia di fare ciascuno il proprio dovere e non la cassa di risonanza di questo o quel leader. Non aspettate che altrove vengano confezionate leggi che restano incerte perfino dopo il vostro voto. Ricordate di avere ricevuto un mandato dai cittadini, non dai partiti. Provateci, altrimenti tutti a casa”.
Insomma, non proprio così, ma quasi.