Mentre due barche arrivavano nei pressi di Lampedusa, un’altra barca veniva fermata dalle autorità tunisine appena dopo la partenza. Si tratta di un barchino con a bordo sette ragazzi, afferma il Ministero della Difesa della Tunisia cui fa capo il pattugliatore che li ha intercettati, la cui età è risultata compresa tra i 25 ed i 35 anni. La barca, afferma il Ministero, era partita dalla costa di Skhira e navigava in direzione nord con “l’evidente intenzione di raggiungere la costa italiana”. Gli harragas sono stati condotti a Sfax per la consegna alla Guardia Nazionale che procederà sul piano giudiziario. La Tunisia prevede pene severe per i tentativi di fuga clandestina dal territorio nazionale. La barca era partita la notte tra il 2 ed il 3 giugno, approssimativamente quando salpavano anche le barche fermate ieri sera, 3 giugno, a largo di Lampedusa.
Su una delle imbarcazioni giunte a largo dell’isola italiana c’erano anche migranti dichiaratisi di nazionalità diverse da quella tunisina: Egitto, Algeria ed anche Libia. Un caso che non dovrebbe sorprendere se affiancato a quanto affermato dal Ministero della Difesa della Tunisia circa i tentativi, bloccati, di attraversamento della frontiera terrestre tra Libia e Tunisia. Tra sabato e domenica, nei pressi di Benkardan, località al confine con la Libia, 25 persone sono state fermate mentre tentavano di entrare in Tunisia. Del gruppo facevano parte cinque bambini di età compresa tra i 9 ed i 16 anni, quattro giovani donne e sedici uomini tra i 18 ed i 35 anni di età. Le nazionalità avvalorano la tesi dell’abbandono del teatro di guerra libico per lasciare il nord Africa attraverso la Tunisia. Tra i 25 migranti fermati al confine tunisino c’erano 10 cittadini del Sudan, 6 del Mali, 3 della Guinea, 3 della Costa d’Avorio, 2 del Senegal ed uno della Nigeria.