Due distinti eventi ieri sera a Lampedusa, dove il piccolo ma costante flusso migratorio, non si arresta se non per brevi soste dovute alle condizioni meteo marine. Condizioni mete che nelle ultime 24 ore erano già nettamente migliorate anche per gli harragas che salpano dalla Tunisia per bruciare la frontiera e raggiungere l’Europa. La prima barca è stata avvistata da una vedetta della Guardia Costiera che ne ha segnalato la posizione in acque territoriali all’autorità preposta all’intervento di polizia giudiziaria. La seconda barca è stata invece avvistata e segnalata da una barca da pesca ed anche in questo caso sono intervenute le Fiamme Gialle di stanza a Lampedusa. Entrambe le barche sono state avvistate poco a largo di Capo Ponente, quindi ad ovest della maggiore delle Pelagie, sul versante chi si affaccia sulla vicina Tunisia.
Sulla prima imbarcazione c’erano 19 persone, non tutte di nazionalità tunisina. La cittadinanza reale verrà accertata dal team di investigatori che opera all’interno del Centro di Accoglienza di Contrada Imbriacola in pool con i funzionari di Frontex, la cui autorità è ormai sempre più in crescita. I migranti sono stati fatti sbarcare al Molo Favarolo, il cui cancello è solitamente interdetto alla stampa che non vi può accedere salvo particolari autorizzazioni ma che non rappresenta un cancello chiuso – come si vuol lasciare intendere per i porti italiani – ai flussi che non è possibile controllare o reprimere. Non fino a quando le condizioni economiche e sociali della Tunisia saranno quelle attuali e ormai costanti da molti anni. La seconda piccola imbarcazione è stata fermata poco più tardi e l’approdo al Molo Favarolo di Lampedusa è avvenuto alle 22, circa un’ora dopo il precedente. Dieci migranti sul secondo natante, tutti apparentemente di nazionalità tunisina.