La Direzione investigativa antimafia di Trapani ha arrestato Paolo Arata e il figlio Francesco. Le accuse sono di corruzione, riciclaggio e intestazione fittizia. Il provvedimento è stato disposto dal gip di Palermo, su richiesta della Direzione distrettuale antimafia del capoluogo siciliano. Secondo i magistrati palermitani l’ex deputato di Forza Italia sarebbe socio in affari con il ‘re dell’eolico‘ Vito Nicastri, l’imprenditore di Alcamo considerato dagli inquirenti vicino al superlatitante Matteo Messina Denaro. L’ordinanza di custodia cautelare riguarda anche Nicastri, che è già detenuto per altre vicende, e il figlio Manlio.
L’inchiesta, che riguarda un presunto giro di mazzette per ottenere alcune autorizzazioni, ha portato ai domiciliari anche un dirigente della Regione Siciliana, Alberto Tinnirello: si tratta del filone palermitano dell’indagine che due mesi fa portò all’avviso di garanzia nei confronti dell’allora sottosegretario Armando Siri, indagato per corruzione. Il troncone dell’inchiesta che riguarda Siri fu spostato a Roma, mentre in Sicilia rimase la parte relativa alla presunta corruzione negli uffici regionali che oggi ha portato all’esecuzione dei provvedimenti nei confronti degli Arata e dei Nicastri.
Agenzia DIRE
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