di Vittorio Alessandro
Era notte quando rientrammo al molo Favaloro di Lampedusa. Avevo invitato a bordo Francesco Viviano di Repubblica perché vedesse e raccontasse cosa si apre nella mente e nel cuore quando un puntino al radar diventa un guscio pieno di persone nel buio, volti e paure visibili solo quando, ormai a pochi metri, puoi illuminarli con il proiettore.
Sul mio cellulare arrivò allora un messaggio di mia figlia che, da lontano, mi diceva cose straordinarie: uno dei momenti più belli della mia vita è fatto di persone che lasciano la motovedetta con la nostra bandiera e mia figlia che, in piena notte, pensa a questo padre nomade.
Auguro molto ai volontari della Sea Watch, ancora in mezzo al mare per l’acre cattiveria di chi non immagina il mare cosa sia, che abbiano figli, genitori, fratelli capaci di salutarli così, orgogliosi di loro.